A settembre e ottobre si ripete l'iniziativa di promozione e comunicazione collettiva a favore dell'uva da tavola italiana, promossa dall'Organizzazione interprofessionale del settore ortofrutticolo nazionale – Ortofrutta Italia - con il patrocinio del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali. Una campagna che incide soprattutto sul Mezzogiorno, visto che i principali poli produttivi sono localizzati in Puglia e Sicilia.
 
La campagna di promozione collettiva a favore dell'uva da tavola italiana prenderà il via nei prossimi giorni e vedrà l'adesione di migliaia di punti vendita delle principali catene della grande distribuzione, nonché di negozi specializzati e di prossimità, coinvolti nell'iniziativa tramite i grossisti dei mercati agroalimentari.
 
La campagna si svolgerà a settembre e ottobre per almeno una settimana in ogni punto vendita che aderisce all'iniziativa.

L'obiettivo dell'iniziativa è quello di dare un segnale importante ai consumatori italiani sui fondamentali di valorizzazione del prodotto e di stimolo al suo consumo, attraverso materiale di comunicazione che riporti il layout istituzionale di Ortofrutta Italia, proprio nel periodo di maggiore potenziale qualitativo, focalizzando la provenienza della comunicazione nell'organizzazione interprofessionale (quindi tutta la filiera) e nel Mipaaf.
 
Le produzioni italiane di uva da tavola si concentrano in due grandi poli di produzione - Puglia e Sicilia - che rappresentano più del 90% della superficie agricola dedicata a questa coltura e che insieme consolidano poco meno di un milione di tonnellate di prodotto: 600.000 raccolte in Puglia e 370.000 in Sicilia. Le altre regioni italiane non incidono significativamente sul totale della produzione.
 
Secondo le analisi condotte da Ismea, la disponibilità di uva da tavola in Italia, proviene quasi totalmente dalla produzione nostrana (98%).  Anche sul fronte export, nonostante si sia registrata una diminuzione negli ultimi anni, la percentuale della nostra produzione rivolta all'export rimane superiore al 40%,pur con tutte le difficoltà logistiche e di trasporto, nonché dell'embargo russo.
 
Le elaborazioni di Ismea individuano una dimensione media dell'azienda di produzione pari a circa 2 ettari. Nettamente superiori alla media sono invece le aziende delle province di Taranto (oltre 4 ettari), Catania e Caltanissetta (circa 3 ettari e mezzo).
 
I consumi domestici di uva da tavola nel nostro paese sono diminuiti negli ultimi 6 - 7 anni di circa 3 punti percentuali a volume e di oltre 7 punti a valore. Nonostante la buona introduzione di nuove varietà di elevata qualità, anche "snackizzabili" come le uve senza semi, e la diminuzione dei prezzi medi al consumo del 5%, le famiglie italiane continuano, purtroppo, a ridurre gli acquisti di questo prodotto.