La storia della Nemec’s Farm Radonice è intimamente collegata alla storia della famiglia dell’ingegner Stanislav Nemec, una forte somiglianza con lo 007 interpretato da Daniel Craig e una genialità imprenditoriale che ha potuto esprimersi non soltanto nell’azienda multifunzionale di 850 ettari, con un caseificio aziendale, una flotta di camion refrigerati per la vendita diretta dei prodotti lattiero caseari nei punti strategici della Repubblica Ceca (vicino alle scuole, alle fabbriche, alle fermate dell’autobus), ma anche a vantaggio dell’intera categoria agricola. È stato lui, infatti, a fondare l’Associazione degli imprenditori agricoli provati della Repubblica Ceca. E sempre a suggello di un’attività rivolta anche alla comunità, Stanislav Nemec è stato sindaco della propria città, Radonice, per sette anni.

La storia dell’azienda risale al 1621 e la prima menzione in atti pubblici porta la data del 1654, quando si parla del proprietario Mikulas Nemec. Il colpo di stato comunista non riesce a soggiogare uno spirito libero come il padre di Stanislav Nemec, che si reinventa come autista per le alte sfere di regime, senza tuttavia mai farne parte né tanto meno condividere gli ideali di una rivoluzione che gli ha tolto tutto.
Per me quella è stata una grande scuola – racconta ora il figlio – perché sono cresciuto con l’idea del business privato”.
Tanto che nel 1990 è stato lui il primo agricoltore privato dopo la rivoluzione. Gli sforzi compiuti lavorando come esperto tecnico di macchinari in un podere agricolo gli servono per acquistare i primi 27 ettari.
Nel 1991, poi, viene ristrutturata la stalla per le vacche. Il primo acquisto è di 70-80 capi. Nel 1994 viene costruita una nuova azienda, con aree di stoccaggio, laboratorio, e un’area per le vacche con sala di mungitura e prima lavorazione e nei successivi quattro anni vengono edificate una cella frigorifera, un caseificio e un’area per la spedizione.
Nel 2002, la famiglia Nemec decide di abbandonare l’allevamento delle vacche, ma è nel 2010 che, insieme a un suo vicino (Jan Miller), fa partire il progetto “Milk from the farm”.

Allevare non era più redditizio – taglia corto Nemec – mentre era più conveniente raccogliere il latte della stalla del mio vicino e valorizzarlo grazie alla produzione di yogurt, formaggi freschi, formaggi tipo feta per il consumo nell’insalata”. Insomma, un ventaglio di circa 25 prodotti, che oggi danno un valore aggiunto a circa 6.000 litri di latte al giorno, venduti con i camion refrigerati che in tre mosse si trasformano in banchi frigoriferi. In questo modo raggiunge 15.000 clienti ogni settimana, grazie a 1.500 postazioni di vendita.

Una soluzione così redditizia che recentemente Stanislav Nemec ha pensato di aggiungere un ulteriore servizio: la vendita diretta di prodotti freschissimi come carne o verdure, conservate nel più rigoroso rispetto della catena del freddo. Un servizio che sta andando molto forte, come lui stesso conferma, e che ha coinvolto una rete di 14 altre fattorie. Oggi sono 1.700 i clienti serviti o direttamente o attraverso punti vendita.
 
Oltre che di prodotti lattiero-caseari, Nemec’s Farm Radonice offre un servizio di vendita diretta di prodotti freschissimi come carne o verdure
(Fonte foto: © Cornelia Smet - Dg Agri Eu)

Tuttavia, ricorda, non è sempre stato così e la decisione di inventarsi una formula di vendita “porta a porta” è stata adottata in seguito alla crisi del 2007-2008. “Saltarono i principali contratti di fornitura e ancora oggi non ho dubbi che si sia trattato, più che per la crisi, di una ritorsione perché facevo parte dei rappresentanti dei produttori latte e chiedevo prezzi più giusti della materia prima”, rivela Nemec.

Sul fronte occupazionale, oggi l’azienda dà lavoro a circa 30 persone, oltre ad alcuni stagionali.
Anche nel suo caso, come nell’azienda orticola Hanka Mochov, e forse addirittura qui più marcatamente, si assiste a una preoccupante difficoltà di reperimento di manodopera locale. “Ho fatto inserzioni su quotidiani a tiratura nazionale, comunicazioni via radio, ma i giovani non vogliono lavorare nel weekend, non vogliono alzarsi presto, nonostante offriamo loro uno stipendio di 35.000 corone (quasi 1.300 euro, ndr) – racconta Nemec -. Ragione per cui la maggior parte degli impiegati sono ucraini o moldavi”.

La devozione al lavoro non gli ha tolto la passione civile e il lato umano, tanto che da imprenditore ha messo a disposizione degli appartamenti per i propri dipendenti e ha realizzato un club molto ricercato dai giovani del territorio per passare il tempo libero. In azienda, Stanislav Nemec coltiva la propria passione, che sono i cavalli, allevati e montati personalmente.

Il core business dell’azienda è legato ai cereali. Dal 2002, infatti, la famiglia Nemec – insieme a Stanislav lavora la moglie Hana – si è specializzata nella cerealicoltura.
Degli 850 ettari attuali, circa un terzo è coltivato a frumento, con un rendimento medio di 8 tonnellate per ettaro; un terzo a orzo destinato alla produzione birraria, con una resa media di 7 tonnellate per ettaro; un terzo della superficie ospita colture cosiddette “tecniche”, come colza, barbabietola da zucchero, papavero, con una media per raccolto di 3,8 tonnellate per ettaro.
Uno dei punti di forza dell’azienda è il centro di stoccaggio per l’orzo e il grano, dalla capacità di 14.000 tonnellate.
 
Il magazzino di stoccaggio dei cereali
(Fonte foto: © Cornelia Smet - Dg Agri Eu)

Il fatturato si aggira intorno a 100 milioni di corone ceche, cioè 3,7 milioni di euro. Nel 2013, anno in cui il figlio Tomas entra in società e diventa comproprietario dell’azienda, Stanislav Nemec riceve il premio che incorona la sua azienda fra le 100 più importanti della Repubblica Ceca, nel settore agroalimentare.