Il commissario Ue per l'Agricoltura e lo sviluppo rurale Phil Hogan ha dichiarato: "Il nuovo sistema consente la flessibilità necessaria affinché il settore vitivinicolo europeo possa aumentare gradualmente la produzione e far fronte alla crescente domanda mondiale. Nel contempo gli Stati membri dispongono di un ventaglio di misure di salvaguardia da applicare per far fronte agli eventuali rischi sociali e ambientali in specifiche zone di produzione".
Un recente studio esterno ha concluso che, nonostante la crescita in termini di volume e di valore delle esportazioni dell'Ue verso i Paesi terzi dal 2008, nonché un netto miglioramento della bilancia commerciale, l'Ue continua a perdere quote di mercato sui mercati mondiali. Si stima inoltre che il consumo totale a livello mondiale continuerà ad aumentare fino al 2025, continuando invece a diminuire in tutta l'Ue. Questa tendenza di mercato mostra quindi che in futuro il settore vitivinicolo dell'Ue sarà sempre più dipendente dalle esportazioni.
Il testo pubblicato stabilisce norme che gli Stati membri e il Parlamento europeo hanno approvato all'unanimità. Tali norme confermano le modalità secondo cui gli Stati membri dovrebbero gestire a livello nazionale il sistema di autorizzazioni per gli impianti gratuite e non trasferibili. E' inoltre stabilito il meccanismo di salvaguardia per nuovi impianti: autorizzazioni limitate a un aumento dell'1% annuo della superficie vitata di uno Stato membro, con possibilità per gli Stati membri di applicare, se debitamente giustificati, limiti all'espansione delle superfici a livello nazionale o regionale, oppure per zone con/senza indicazione geografica. Le norme chiariscono inoltre la transizione dall'attuale regime al nuovo sistema e come i diritti di impianto validi possano essere convertiti in autorizzazioni. I diritti disponibili nella riserva non concessi ai produttori entro la fine del 2015 cesseranno di esistere dopo tale data.
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Fonte: Commissione europea