Il progetto, iniziato nel 2012 e con scadenza nel 2016, mira allo sviluppo di nuove tecnologie irrigue. In particolare si focalizza sul possibile riutilizzo delle acque reflue in agricoltura pur mantenendo alti i livelli qualitativi dei prodotti.
Lo studio e la ricerca vengono effettuati in due contesti così diversi, Europa e India, proprio per rintracciare modalità d’irrigazione, nuove tipologie di bio-trattamenti e innovazioni agricole che limitino l’impatto sull’acqua, attraverso un processo di coordinamento e cooperazione.
Il Cer da sempre impegnato negli studi sul riutilizzo delle acque reflue e già protagonista dell'importante progetto Safir, è stato oggetto d’interesse internazionale grazie all’attività di ricerca che svolge ed ai risultati di rilievo che continua ad ottenere.
La giornata dei due professori universitari è stata ricca di appuntamenti. Dapprima hanno potuto osservare, sul campo, l’impegno concreto del Cer all’interno di questo progetto. Attraverso la visita del campo-mostra dell’azienda Marsili (località Budrio), i due delegati hanno potuto apprendere l’attività e i risultati ottenuti dal Consorzio in questi anni. Proprio a questo proposito sono stati illustrati gli esiti dei progetti sulla coltivazione del pomodoro, sulla fitodepurazione e sull’irrigazione ad energia solare in un’ottica di risparmio, uso efficiente della risorsa idrica e di salvaguardia ambientale.
“Il Cer lavora su un vasto numero di colture, la maggior parte delle quali è coltivata anche in India. Il lavoro svolto qui è dunque di enorme importanza ed interesse per noi” ha affermato il professor Angadi, Ordinario di Agronomia al dipartimento di Scienze Agrarie dell’università di Dharwad, nello stato federato del Karnataka.
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Fonte: CER - Consorzio di bonifica di secondo grado per il Canale Emiliano Romagnolo