C’è un’Italia agricola dove si lavora per produrre cibo in armonia con la terra, gli animali e il paesaggio. Ci sono agricoltori, allevatori e apicoltori, ma anche persone che le materie prime agricole le trasformano, che con il loro lavoro quotidiano esprimono tutta la passione e la dedizione per il “cibo vero”, quello sognato, pensato, voluto, creato, coltivato e raccolto non per il mercato ma per se stessi, e per gli altri. Cibo come relazione.

Le loro esperienze sono oggi raccolte nel libro Cibo vero – storie di passione per la terra (AA.VV., Ed. Giunti, euro 12,00), promosso da Alce Nero, da più di trent’anni marchio che rappresenta il meglio del biologico italiano: un viaggio nell’Italia agricola più autentica, dalla Sicilia alle Dolomiti, per raccontare il lavoro di chi produce, appunto, “cibo vero”.
Frutta, ortaggi, cereali, miele, olio, pasta, marmellate, formaggi diventano così testimonianza, con i loro sapori autentici, di un rapporto profondo con una terra rispettata e amica. Ma sono anche l’espressione più alta di una visione e di una missione chiare, lungimiranti, senza compromessi. Perché solo da un rapporto profondo con la terra può nascere un cibo che dia senso e soddisfazione a chi lo produce e a chi ne fruisce.

Il libro raccoglie, con testo ed intensi scatti fotografici, ventisei storie di “persone vere”, donne e uomini, giovani e vecchi che raccontano un diverso, e fattibile, modello agricolo, un diverso modo di intendere l’economia: non industriale, non di sfruttamento, ma rispettoso dei ritmi della natura, che produce senza forzature. Come racconta Carlo Petrini nella postfazione: “Il cibo vero non serve solo a chi lo mangia, ma alla Terra e a tutto ciò che vive con essa. Quella Terra che è il sistema complesso per eccellenza, composto da interconnessioni che nemmeno la scienza è riuscita a spiegare completamente. Relazioni nascoste, insondabili, che solo una continua ricerca dell’equilibrio, la consapevolezza dei propri limiti e dei limiti dell’ambiente in cui si vive consentono di intuire, gestire o quanto meno di non stravolgere. Così sono i protagonisti di Cibo vero: persone vere che popolano le nostre campagne, la Terra”.