Il profondo cambio circolatorio che andrà ad interessare l’areale europeo meridionale rischierà di condizionare vivacemente la parte centrale di maggio. Il tutto avrà inizio con un vasta depressione in isolamento sui Balcani, che influenzerà il quadro meteorologico italiano dei prossimi giorni e probabilmente anche del lungo termine, con la riapertura della porta atlantica (perturbata). 

Il punto della situazione
Il nocciolo perturbato è ormai localizzando sulle regioni meridionali, spinto dalle correnti piuttosto fresche già in scorrimento sul Nord Italia, ove ampi spazi soleggiati hanno già fatto capolino. L’immagine dal Meteosat mostra l’attuale situazione, con addensamenti anche compatti associati a precipitazioni sul medio versante adriatico. Fenomeni che a tratti hanno assunto carattere temporalesco portando di conseguenza un netto calo termico che ha favorito su molto località montane un'atmosfera pienamente invernale.
Rilievi imbiancati quindi anche a quote relativamente basse, spesso in prossimità dei 1000 metri, soprattutto sulle aree interne di Abruzzo, Umbria e Marche : l'immagine in allegato mostra la webcam posta sulla cima del monte Cimone (provincia di Modena) nelle prime ore di questa mattina. Fenomeno di un certo spessore per la stagione, ma non così raro. 

Analisi
Analizzando le principali corse modellistiche si nota che, dopo l’evoluzione della perturbazione sui Balcani, un'irruzione di aria artica andrà ad approfondirsi nel Mediterraneo centrale. Tale evoluzione barica verrà favorita dal blocco anticiclonico britannico sui settori occidentali e dall’alta russa su quelli orientali. Un tale contesto favorirà la formazione di una goccia fredda tra l’area balcanica e l'Italia, figura che innescherà un flusso instabile con correnti fresche orientali sulle aree adriatiche centro-meridionali. Il calo termico sarà comunque sensibile su gran parte del Paese, più dolce chiaramente sulle aree marginali e meno esposte nord-occidentali.
La fase fresca ed instabile interesserà la Penisola sino al weekend, quando sembrano prendere piede due possibili alternative in base all'interpretazione dei principali modelli previsionali.

Una profonda e vasta ciclogenesi nord-atlantica verrà dirottata, grazie ad un nuovo blocco anticiclonico azzorriano in pieno Atlantico, sull'Europa occidentale:
  • Il modello europeo (Ecmwf) vede una collocazione dell'asse perturbato molto occidentale. Questa configurazione esporrà il territorio italiano ad un richiamo prefrontale africano, quindi molto caldo e particolarmente secco.
  • Il modello americano (Gfs), vede invece un asse più orientale, ponendo l’Italia nelle grinfie di una nuova fase perturbata

Evoluzione
Come spesso avviene, però, la verità starà probabilmente nel mezzo. Negli ultimi run difatti anche l’elaborazione americana propende per una direttrice del vortice nord-atlantico più occidentale, coinvolgimento maggiormente la penisola iberica. Ciò significa che l'Italia verrà investita da un iniziale richiamo caldo/umido e, solo in un secondo momento, dalla perturbazione oceanica. L’assetto barico aprirebbe una fase mite piuttosto umida e piovosa; tale evoluzione condizionerà la terza decade del mese con piogge e frequenti temporali. 

Tendenza
Come detto la settimana terminerà all’insegna dell'instabilità, che gradualmente andrà scemando sotto i duri colpi della fiammata africana in arrivo. L’alta pressione coinvolgerà maggiormente le regioni del Nord Italia e quelle tirreniche, scenario che accompagnerà la Penisola sino agli esordi della prossima settimana, quando si assisterà ad una breve parentesi stabile supportata da aria proveniente dall'entroterra algerino.
L’evoluzione verso ovest della depressione in affondo sulla penisola iberica porterà progressivamente infiltrazioni instabili verso il Nord Italia e l'alto Tirreno, aree ove torneranno rovesci e temporali.