I programmi selezionati coprono varie categorie di prodotti, come i prodotti di qualità (Dop, Igp e Stg), i prodotti biologici, gli ortofrutticoli, il vino, il latte e i prodotti lattiero-caseari, i fiori, gli ortofrutticoli trasformati, cereali e riso trasformati, l’etichettatura delle uova, nonché le combinazioni di diverse categorie di prodotti. Le regioni e i Paesi terzi interessati sono: America del Nord, Russia, Cina, Medio Oriente, Asia sudorientale, India, America latina, Norvegia, Azerbaigian, Bielorussia e Turchia.
I 20 programmi selezionati — 12 riguardanti il mercato interno e 8 i Paesi terzi — sono stati scelti fra 33 progetti presentati entro il 30 novembre 2013 nel quadro del regime di informazione e di promozione, come prima serie di programmi presentati per il 2014. Conformemente alle norme in vigore (regolamento n. 3/2008 del Consiglio), l’Ue può cofinanziare azioni di informazione e di promozione dei prodotti agricoli sul proprio mercato interno e nei Paesi terzi, con una dotazione finanziaria di circa 60 milioni di euro l’anno. Con il recente accordo politico sulle nuove norme in materia di promozione dei prodotti (cfr. Statement/14/96), l’ammontare della dotazione finanziaria salirà a 200 milioni di euro entro il 2020, anche se il nuovo sistema sarà in vigore soltanto a partire dal 2016.
“I 5,8 milioni di euro che l'Italia riceverà dall'Unione europea per promuovere i prodotti agricoli rappresentano una importante opportunità per valorizzare sui mercati lo straordinario patrimonio del made in Italy che tutto il mondo ci invidia”. Così il presidente della Commissione Agricoltura dell'Europarlamento Paolo De Castro ha commentato la notizia. “Uno strumento che, grazie alle recenti novità introdotte per volontà del Parlamento europeo, sarà ancora più strategico nella prossima programmazione - ha proseguito De Castro -. L'inclusione del vino e dei prodotti della pesca e acquacoltura tra i beneficiari delle misure di promozione e l'innalzamento del livello di partecipazione finanziaria dell'Unione fino all'80% delle spese ammissibili (la proposta della Commissione proponeva massimo il 50%) sono alcune delle novità che abbiamo introdotto e che consentiranno a uno strumento, già di per sè importante e vincente, di consolidarsi e svilupparsi ulteriormente al fine di rendere le aziende italiane e i nostri prodotti ancora più competitivi e forti sui mercati esteri".
Un contributo significativo che premia e sostiene i programmi presentati dai consorzi del Prosciutto di Parma, del Prosciutto San Daniele, del Grana Padano e del Montasio. "Del resto - ha concluso De Castro, candidato Pd nel nord-est alle prossime elezioni Europee - la tutela e la valorizzazione dei prodotti di qualità ha rappresentato una delle principali sfide che abbiamo raccolto con successo nel corso della legislatura europea che volge al termine. I successi del "pacchetto latte", del nuovo regolamento sui prodotti Dop e Igp, della riforma della Pac e, da ultimo, del regolamento promozione che oggi stiamo commentando sono la testimonianza dei risultati raggiunti. Un lavoro importante che ci impegniamo a portare avanti anche nella prossima legislatura europea”.
Le azioni finanziate possono consistere in pubbliche relazioni o campagne pubblicitarie e promozionali sui pregi dei prodotti dell’Unione, soprattutto in termini di qualità, igiene e sicurezza alimentare, nutrizione, etichettatura, benessere degli animali o metodi di produzione rispettosi dell’ambiente.
Vi rientrano inoltre la partecipazione a eventi e fiere, le campagne di informazione sul sistema europeo delle denominazioni di origine (Dop, Igp, Stg), le informazioni sui sistemi europei di qualità, etichettatura e agricoltura biologica e le campagne di informazione sul sistema dei vini di qualità prodotti in regioni determinate (Vqprd).
L’Ue finanzia fino al 50% dei costi, percentuale che può arrivare fino al 60% per i programmi che promuovono il consumo di frutta e verdura tra i bambini o per le azioni di informazione sul consumo responsabile di alcolici e sui pericoli derivanti dall’abuso di alcol. Il resto è a carico delle organizzazioni professionali o intersettoriali che propongono le iniziative e, in alcuni casi, anche degli Stati membri interessati.
Per poter partecipare, le organizzazioni professionali interessate possono presentare due volte l’anno le proprie proposte agli Stati membri che trasmettono quindi alla Commissione l’elenco dei programmi prescelti e una copia di ciascun programma. I programmi proposti sono successivamente valutati dalla Commissione che ne stabilisce l’ammissibilità.
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Fonte: Commissione europea