Veneto
Tornado a Venezia, 4 milioni i danni all'agricoltura

Serre distrutte, raccolto perduto, piante da frutto sradicate, vigneti divelti, questo il bilancio della tromba d'aria che ieri si è abbattuta lungo il litorale veneziano. Un vortice che ha interessato una fascia di circa 50 km di ettari coltivati a ortaggi, frutta e fiori.

La conta dei danni rilevati da Coldiretti Veneto ammonta a 4 milioni di euro concentrati nell'area di Cavallino Tre Porti, Caorle e Eraclea con epicentro l'Isola di Sant'Erasmo dove circa 80 agricoltori continuano a praticare con innovazione la tradizione dell'agricoltura storica che fu l'emblema della Serenissima Repubblica.

"Intere coltivazioni di zucchine, cetrioli, pomodori, melanzane, piselli e carciofi violetti distrutti, oltre alla produzione frutticola e florovivaistica" sottolinea Coldiretti Veneto che ha già chiesto lo stato di calamità.

Gli imprenditori agricoli sono già al lavoro per ripristinare il territorio insieme alla protezione civile e ai vigili del fuoco, in un'ottica di reciproco servizio verso i cittadini consumatori ai quali va garantita la sicurezza e anche la fornitura di prodotti di qualità ai mercati agricoli.

Fonte: Coldiretti Veneto

 

Sardegna
Nuovo focolaio di peste suina

Torna in Sardegna l'emergenza peste suina: il nuovo focolaio è stato individuato a Pattada, in provincia di Sassari.

"E' ora di attuare con urgenza le misure necessarie per sconfiggere questa epidemia" chiedono il presidente di Copagri Sardegna, Ignazio Cirronis, e il coordinatore regionale dell'Associazione agricola, Pietro Tandeddu, che ricordano le misure necessarie per sconfiggere la peste suina concordate con il protocollo d'intesa tra la Regione e le organizzazioni agricole e recepite dal Decreto del presidente della giunta 56/2012.

Fonte: Agrapress

 

Emilia-Romagna
Agricoltura, 2,4 milioni per la ricerca

Ammontano a 2 milioni e 400 mila euro le risorse in arrivo per sostenere progetti di ricerca in campo agroalimentare e ortofrutticolo. Si tratta di risorse stanziate dalla Regione che permetteranno di erogare contributi in una percentuale compresa tra il 50 e il 100% dell'importo previsto.

Due milioni serviranno in particolare a finanziare progetti di ricerca in campo agroalimentare che affrontino temi di interesse diffuso quali la riduzione dell'impatto ambientale e il contenimento dei costi di produzione. Circa 400 milioni andranno invece a sostenere progetti di assistenza tecnica in campo ortofrutticolo con particolare riguardo agli interventi di programmazione, di certificazione e di aggregazione dell'offerta commerciale. Particolare attenzione è rivolta al rilancio della coltura del pero.

I due bandi sono stati pubblicati sul Bollettino ufficiale della Regione del 25 maggio e prevedono come termine per la presentazione delle domande il prossimo 13 giugno. Per maggiori informazioni e leggere il bando clicca qui.

Fonte: Ermes Agricoltura

 

Veneto
Verso l'istituzione del Polo ortofrutticolo e di quello vitivinicolo

Poli integrati, dove costruire una stretta interazione tra il mondo della ricerca, dell'impresa e della pubblica amministrazione. E' questa l'idea della Regione Veneto per favorire, attraverso le necessarie sinergie, una maggior efficienza del sistema e di ogni sua componente. Una strada che, come spiega l'assessore regionale all'agricoltura Franco Manzato, passa "anche attraverso un programma di coordinamento delle attività relative alla ricerca, alla didattica, alla gestione dei processi produttivi e di trasformazione, nonché alla formazione e informazione del mondo ‘vitivinicolo e dei distillati' e ‘ortofrutticolo del fresco e del trasformato'".

Per arrivare al risultato, i 12 giugno 2012 la Giunta ha deciso di istituire un Gruppo di lavoro tecnico che, nel giro di sei mesi, dovrà elaborare la proposta operativa per la costituzione, la gestione e il funzionamento dei Poli veneti di innovazione per i due settori orticolo, frutticolo e vitivinicolo. Il polo ortofrutticolo avrebbe la sua sede ideale nella provincia di Verona, mentre quello vitivinicolo potrebbe collocarsi nel trevigiano.

Fonte: Regione Veneto

 

Toscana
L'America? E' nelle campagne toscane

La loro America è nelle campagne toscane. Per qualcuno è una vocazione, per altri è una scoperta che arriva dal vissuto delle esperienze, magari dopo aver girato il mondo ed aver sudato sui banchi dell'Università; per altri è un'opportunità per guardare avanti con ottimismo dopo aver provato altre strade, a volte con alterne fortune. Ad accomunare percorsi diversi, lontani, unici, il desiderio di trovare la propria identità e qualche certezza in più. "Ma non è un ripiego – spiega Francesca Ferrari, presidente Giovani Impresa di Coldiretti ToscanaL'agricoltura è oggi una straordinaria opportunità economica per chi sceglie, e in Toscana sono tantissimi, di fare impresa. 634 domande, 112 milioni di investimenti a fronte di 50 milioni messi sul piatto dalla Regione Toscana per i nuoviinsediamenti, sono una risposta importante e forte. I giovani hanno capito che l'agricoltura non è solo il settore primario, ma il settore del futuro che può creare ricchezza, occupazione e una prospettiva collettiva".

E' Grosseto la provincia che ha ottenuto l'ammontare più importante di risorse sulla misura del premio di primo insediamento – quella che crea nuove imprese per intenderci - a fronte del numero di domande, con 5 milioni 225 mila euro seguita da Siena con 4 milioni 700 mila euro, Arezzo con 4 milioni 92 mila euro. A seguire troviamo Pistoia (3 milioni 440 mila euro), Firenze (3 milioni 62 mila euro), Pisa (2 milioni 540 mila euro), Lucca (2 milioni 115 mila euro), Massa Carrara (1 milione 782 mila euro), Livorno (1 milione 327 mila euro) e Prato (275 mila euro).

Il 66% di chi ha fatto domande sono maschi, il 34% donne. Il 34% dei giovani che hanno fatto domanda sono di età compresa fra i 18 e i 25 anni, il 30% hanno fra i 26 e i 32 anni, il 36% fra i 33 e i 39 anni. Età che significa anche attivare quel "difficile ricambio generazionaleTulio Marcelli, presidente di Coldiretti Toscana – in un settore dove attualmente soltanto l'8,63% delle aziende agricole è gestito da under 40, mentre il restante 91,37% è gestito da persone che hanno superato i 40 anni e ben il 47,6% da ultrasessantacinquenni".

Fonte: Redazione Virtuale

 

Emilia-Romagna
Vespa cinese, l'assessore Rabboni: 'Siamo sulla strada giusta'

"La Regione è impegnata in uno sforzo straordinario per far fronte a questa emergenza fitosanitaria e oggi possiamo affermare di avere raggiunto i primi risultati". L'assessore regionale all'Agricoltura Tiberio Rabboni fa il punto sull'applicazione del programma regionale per il controllo biologico della vespa cinese (Dryocosmus kuriphilus).

Avviato tre anni fa, in collaborazione con l'Università di Torino, il programma ha mirato all'introduzione nei castagneti dell'antagonista naturale della vespa cinese: il Torymus sinensis. Contrariamente ad altri "insetti utili" utilizzati in agricoltura per la lotta biologica, il Torymus non può essere allevato in laboratorio, ma è necessario che trovi direttamente nei castagneti le condizioni favorevoli per sopravvivere e riprodursi. Per questo è stata realizzata una prima area di moltiplicazione a Carpineti (Re) nel 2009 e una seconda in provincia di Bologna.

I rilasci di Torymus sono stati effettuati tra aprile e maggio 2012 e distribuiti da Piacenza a Rimini (San Marino compreso) allo scopo di favorire l'insediamento e la diffusione del parassitoide in tutte le aree castanicole della regione. I lanci riprenderanno nel 2013, dal momento che la biologia dell'insetto non consente di produrre altro materiale fino alla prossima primavera.

Non è necessario che il Torymus sia lanciato in tutti i castagneti, in quanto l'insetto ha grandi capacità di diffondersi naturalmente.

Per l'attuazione del programma regionale di lotta contro la vespa cinese del castagno, coordinato dal Servizio fitosanitario regionale, la Regione ha stanziato a tutt'oggi 70 mila euro, a cui vanno aggiunti 40 mila stanziati dal Mipaaf nell'ambito del Piano del settore castanicolo 2010-2013. Hanno inoltre contribuito alcune associazioni di castanicoltori che hanno messo a disposizione 6.500 euro.

"Nel giro di qualche anno contiamo di poter contenere gli attacchi della vespa cinese entro limiti tollerabili, salvaguardando i redditi dei castanicoltori - spiega Rabboni - Le immissioni di Torymus nei castagneti emiliano-romagnoli hanno infatti avuto successo, come dimostrano i controlli effettuati a un anno di distanza nei siti di lancio. Già dal prossimo anno l'Emilia-Romagna potrà diventare la prima Regione italiana autonoma per quanto riguarda la produzione e il rilascio del parassitoide".

Fonte: Regione Emilia-Romagna

 

 

Puglia
Libera Terra, un incendio distrugge terreni confiscati alla Sacra Corona Unita

Un incendio ha distrutto sette ettari di grano, in contrada Canali, a Mesagne (Br), coltivati in un terreno confiscato alla Sacra Corona Unita ed affidato alla Cooperativa Terre di Puglia - Libera Terra

Lo rende noto un comunicato della Cooperativa spiegando di essere stata "già nel passato oggetto di numerosi atti intimidatori" che tuttavia "non fermeranno la scelta e l'impegno del nostro percorso di restituzione alla collettività di quanto le mafie hanno sottratto con la violenza e la minaccia".

 Fonte: Agrapress