Si può brevettare la vita? E' la domanda alla quale è chiamato a rispondere il Parlamento europeo, che il prossimo 9 maggio ha programmato un dibattito sulla 'brevettazione di procedimenti essenzialmente biologici' cui seguirà il 10 maggio un voto su una relativa risoluzione, depositata congiuntamente dal Gruppo del Partito popolare europeo, dal Gruppo dei Socialisti e Democratici e dal Gruppo verde/Alleanza libera europea. La risoluzione in questione, se approvata, impegnerebbe l'Ufficio brevetti europeo e la Commissione europea a dar corso all'esclusione dalla brevettazione di 'varietà vegetali e razze animali', così come di 'procedimenti essenzialmente biologici per la produzione di piante o animali', come definito dalla Direttiva europea 98/44/Ce.

Aiab e Firab chiedono agli europarlamentari italiani di votare a favore della risoluzione con una lettera a firma dei rispettivi presidenti, Alessandro Triantafyllidis e Vincenzo Vizioli.

Sebbene la Direttiva europea 98/44/Ce escluda dalla brevettazione 'varietà vegetali e razze animali' così come 'procedimenti essenzialmente biologici per la produzione di piante o animali', l'Ufficio europeo dei brevetti (Epo) a fine 2011 aveva già concesso circa 2.000 brevetti su piante e 1.200 su animali, con o senza coinvolgimento di ingegneria genetica, e sta attualmente vagliando 1.000 domande di brevetto frutto di breeding convenzionale. 

Lunedì scorso l'Ufficio europeo dei brevetti a Monaco di Baviera ha revocato un brevetto sull'allevamento di animali (Ep 1257168) concesso all'azienda statunitense Inguran e alla sua affiliata XY LLC per un processo zootecnico di selezione del sesso della prole, brevetto che ed è stato oggetto di ricorso da parte di Greenpeace del Partito verde europeo.

 

Scarica la lettera in formato pdf