Che fosse buona si sapeva, ma ora si è scoperto che fa anche bene. E' la fragola, al centro di un'importante scoperta scientifica dei ricercatori del Dipartimento qualità alimentare e nutrizione della Fondazione Edmund Mach di San Michele all'Adige, recentemente pubblicata sullo Journal of agricultural and food chemistry, rivista della Società di chimica americana.

Uno studio sui suoi componenti ha infatti dimostrato per la prima volta che nella fragola è presente in grandi quantità l'agrimoniin, un tannino naturale appartenente alla famiglia degli ellagitannini usato largamente nella medicina tradizionale asiatica e studiato per le proprietà astringenti, antiemorragiche, antimalariche e antitumorali.

Secondo la ricerca, oggetto della tesi di laurea in Scienze farmaceutiche applicate presso la facoltà di Farmacia dell'Università di Padova della studentessa trentina Elisa Pojer, l'agrimoniin è il più importante ellagitannino presente nella fragola e nella fragolina di bosco, ed è presente nella dose di 200 milligrammi per chilogrammo di frutto.

Per maggiori informazioni sulla ricerca che ha portato a questa scoperta, la sua utilità e le prospettive di ricerca leggi l'approfondimento sul sito dello Iasma.