E' la protesta dei trasportatori e le sue ripercussioni sul settore agroalimentare ad occupare le pagine dei quotidiani di questi ultimi giorni. Iniziata in Sicilia (“La Stampa”, 21 gennaio) con il “movimento dei forconi”, al quale aderiscono agricoltori, pescatori e camionisti, in contrapposizione alle associazioni di categoria, la protesta si è poi spostata a Roma (“Corriere della Sera”, 22 gennaio). Ma non si è fermata lì, come si legge sul “Giornale” del 23 gennaio e fra un blocco e l'altro ha finito per arrecare danni agli stessi agricoltori che nella sola Sicilia lamentano perdite di 4 milioni, tanto che dalle pagine del “Giornale di Sicilia” del 25 gennaio arriva la richiesta di dilazionare le tasse. Ma ben più gravi sono i danni guardando a quanto accade in tutta la Penisola, danni che assommano, stando a quanto scrive “La Stampa” del 25 gennaio, alla non modesta cifra di 50 milioni di euro al giorno. I danni sono particolarmente pesanti in Sicilia, scrive “Il Sole 24 Ore” del 26 gennaio, tanto che l'agricoltura siciliana muore, colpita dalla mano di chi a parole dichiara di volerla salvare.
Le radici della protesta
Molte delle motivazioni che hanno fatto scattare la protesta si trovano nelle pieghe delle due “manovre” del Governo Monti, che in particolare per il mondo agricolo si traducono nell'imposizione dell'Imu ai fabbricati agricoli. E sulle pagine de “L'Arena” del 20 gennaio si legge la richiesta di dimezzare questa imposta a chi coltiva direttamente i campi. Ma l'Imu, scrive “La Provincia” di Cremona, resta senza sconti e scatta la protesta del mondo agricolo. Infine l'obbligo, sancito nel pacchetto “liberalizzazioni”, di predisporre un contratto in forma scritta per la cessione di prodotti agricoli e alimentari. I dettagli si possono leggere su “Il Sole 24 Ore” del 24 gennaio. Non solo Imu nella manovra, ma anche lo stop agli aiuti per il fotovoltaico (“Il Sole 24 Ore”, 24 gennaio), responsabile peraltro di sottrarre terreno alle coltivazioni agricole (“Corriere della Sera”, 25 gennaio). Al tema delle agroenergie “Il Sole 24 Ore” del 26 gennaio dedica un “focus” dove si sottolinea la necessità di una maggiore integrazione con le produzioni agricole.
I 50 anni della Ue
In questi giorni si è celebrato il 50esimo compleanno della Ue, un'occasione per approfondire alcuni temi della Pac, come ha fatto “Il Sole 24 Ore” del 20 gennaio intervistando il presidente della commissione Agricoltura del Parlamento europeo Paolo De Castro, che spinge per una armonizzazione dei pagamenti nei rapporti fra produttori e distribuzione. Ed è ancora De Castro, questa volta dalle pagine della “Gazzetta del Mezzogiorno”, all'indomani dalla sua rielezione alla presidenza, che chiede più semplificazione nella “macchina” europea. Dalle colonne di “Avvenire” del 24 gennaio gli fa eco il ministro dell'Agricoltura, Mario Catania, che chiede apertamente un maggior sforzo da parte della Ue per una più coraggiosa riforma della Pac. Fra gli obiettivi da raggiungere, scrive “Il Mattino” del 25 gennaio, c'è anche la difesa del made in Italy, costantemente sotto attacco.
Manette per le frodi
A proposito di made in Italy e di difesa dalle contraffazioni, dalle pagine di “Libero” del 25 gennaio si apprende che il ministro dell'Agricoltura intende presentare a breve una normativa che preveda un inasprimento delle pene, sino all'arresto, per le frodi in campo alimentare. Frodi e contraffazione che non accennano a diminuire come si legge su “Il Giorno” del 22 gennaio a proposito di grana, salami e gorgonzola taroccati all'estero. Che l'agroalimentare italiano meriti attenzione lo dimostrano i numeri che parlano del suo valore, che arriva alla bella cifra di 246 miliardi di euro, come si apprende da “Italia Oggi” del 21 gennaio. Fra i prodotti di successo spiccano quelli della “quarta gamma” dei quali si occupa “Affari e Finanza” del 23 gennaio. Numeri interessanti anche per il settore degli agrofarmaci sul quale si sofferma il focus de “Il Sole 24 Ore” in edicola il 26 gennnaio.
I pelati migrano
Nel mondo delle industrie agroalimentari la “notizia del giorno” riguarda il passaggio della italiana Ar-industrie alimentari, fra i principali protagonisti nella produzione di conserve di pomodoro, nell'orbita del gruppo Mitsubishi. I dettagli si possono leggere su “Il Sole 24 Ore” del 22 gennaio. Un argomento, questo del passaggio dall'Italia al Giappone del leader dei pomodori pelati, che rimbalza sulle pagine di molti giornali e per chi voglia approfondire l'argomento non ha che l'imbarazzo della scelta fra “Corriere della Sera”, “Padania” o “Finanza & mercati” e il settimanale “Panorama” in edicola il 26 gennaio.
Latte e vino
Gli allevamenti, ancora una volta, si interrogano sulla vicenda quote latte che torna alla ribalta per l'ennesimo riconteggio di vacche e latte per verificare la correttezza o meno dei dati produttivi. Se ne discute su “Italia Oggi” del 21 gennaio e ancora sullo stesso “Italia Oggi” del 24 gennaio. Chi non deve ricontare nulla è il vino e in particolare l'Amarone che a detta del “Secolo XIX” ha superato sui mercati esteri Chianti e Brunello in quanto a notorietà. E all'estero, scrive “Avvenire” del 21 gennaio, i vini italiani continuano ad andare alla grande. Evviva.