"Sussistendo ancora molti elementi da approfondire ritengo, in un’ottica di particolare attenzione e massima cautela, dare prevalenza al principio di precauzione".
Lo ha detto il sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, esprimendo "vivo apprezzamento per il lavoro svolto dai membri della Commissione che hanno esaminato con rigore scientifico le relazioni del progetto Apenet e del progetto Ispra e valutato tutte le altre informazioni provenienti dalle associazioni di categoria".
Dalla documentazione valutata emerge un "quadro particolarmente complesso e non ancora esaustivo che investe, tra le questioni in esame, anche le possibili modalità applicative delle macchine seminatrici utilizzabili per la semina di sementi di mais trattate con neonicotinoidi", prosegue Martini.

Di qui, la necessità di coinvolgere le Regioni direttamente interessate alla produzione maidicola, per effettuare programmi di monitoraggio sugli episodi di moria delle api e controllo a livello territoriale sulla reale applicabilità delle soluzioni tecniche proposte.

 

Romano chiede la proroga

"Mi riferisco in particolare ad un possibile utilizzo di macchine - precisa il sottosegretario - che riducano al minimo la dispersione delle polveri contenenti i principi attivi sopra richiamati. Ritengo altresì opportuno che i risultati delle indagini italiane siano portati a conoscenza della Commissione europea e trasmessi all’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) per una valutazione complessiva che porti ad un’ auspicabile decisione armonizzata a livello comunitario.

Il ministero della Salute, in base a quanto su esposto,

"provvederà pertanto a mantenere il provvedimento cautelare di sospensione dell’utilizzo dei neonicotinoidi per la concia delle sementi di mais”.  

"Abbiamo chiesto al ministero della Salute di prorogare la sospensione dei neonicotinoidi e del fipronil, utilizzati nella concia del mais, per dare la possibilità alle Regioni e agli altri soggetti interessati di essere coinvolti nel procedimento che dovrà condurre ad una decisione definitiva sull’uso di questi principi attivi, dannosi per la salute delle api”. ?
Così il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Saverio Romano, commenta l’esito della riunione della Commissione consultiva per i prodotti fitosanitari che si è tenuta il 18 ottobre scorso al ministero della Salute, nel corso della quale sono stati valutati i risultati del programma di ricerca Apenet.
Il rapporto finale di Apenet, finanziato dal Mipaaf e coordinato dal Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in agricoltura (Cra), ha infatti evidenziato una relazione diretta tra l’uso di questi principi attivi e la mortalità delle api, registrata in alcune condizioni ambientali. ?Nell’ambito dello stesso progetto è stata anche testata l’efficacia degli strumenti di mitigazione del fenomeno della dispersione delle polveri durante la semina di mais, come il miglioramento delle tecniche di concia del seme e le modifiche da apportare alle macchine seminatrici utilizzate per la semina di mais trattato con neonicotinoidi.

“Intendiamo continuare a monitorare lo stato di salute delle api, che costituiscono un patrimonio importante non solo per quanto riguarda l’aspetto produttivo, che risulta comunque rilevante per l’alta qualità e per lo stesso valore del miele italiano, ma anche perché le api rappresentano un indicatore fondamentale dello stato di salute della nostra agricoltura e, in generale, dell’agrobiodiversità. Per questo abbiamo deciso di potenziare - ha concluso Romano - la rete di monitoraggio avviata con il progetto Apenet, anche grazie all’intervento del cofinanziamento comunitario, assicurato dal programma Rete rurale nazionale”.

 

“Bene la decisione di prorogare il divieto" anche per Susanna Cenni, parlamentare del Pd e membro della Commissione Agricoltura alla Camera, prima firmataria dell'interrogazione parlamentare sulla 'Salvaguardia del comparto apistico nazionale' presentata nei giorni scorsi.
“Si tratta – continua Cennidi una scelta giusta per la tutela degli apicoltori, perché proseguire gli approfondimenti tecnici e scientifici aiuterà la nostra agricoltura lungo la strada della qualità, come hanno già fatto alcuni Paesi europei come la Germania e la Slovenia che hanno deciso per la messa al bando definitiva dei neonecotinoidi. L’augurio è che anche l’Italia si muova nella medesima direzione, in modo da individuare delle soluzioni adeguate per la crisi del comparto, ma anche per valutare la possibilità di un abbandono definitivo dell’uso di questi preparati nella concia dei semi”.

 

Solo due giorni fa Agrofarma - Associazione nazionale imprese agrofarmaci che fa parte di Federchimica, prima dell'esito della riunione, aveva auspicato una decisione "basata su dati oggettivi e scientifici e non sull’onda dell’emozione".
"L’agricoltura, e la produzione di mais in particolare, ha bisogno di certezze - aveva sottolineato l'associazione in una nota -. Auspichiamo che questa volta si voglia dare un segnale di discontinuità, anche in considerazione del fatto che, come abbiamo ricordato altre volte, esiste oggi la possibilità di applicare alcune misure di precauzione (modifiche alle macchine seminatrici) con le quali si può difendere la produzione nazionale di mais ed eliminare alla radice eventuali timori per la salute delle api. Molti Paesi in Europa l’hanno già fatto".