Un piano di azione contro la volatilità dei prezzi dei beni agricoli. Accordo raggiunto tra i Paesi del G20 riuniti in queste ore a Parigi. L'annuncio è del ministro dell'Agricoltura francese, Bruno Le Maire, nel corso di una conferenza stampa.

Insieme a trasparenza dei mercati e aiuti agli indigenti, quello della volatilità dei prezzi è uno dei temi che dettano l'agenda del G20 in corso.
Obiettivo: definire un piano d’azione contro l'instabilità dei mercati.

All'appuntamento di Parigi - una prima assoluta - partecipano Paesi ricchi ed emergenti, affiancati dalla Banca mondiale e presieduti dalla Francia, che ha posto come prioritaria la lotta contro l’impennata dei prezzi e per la trasparenza dei mercati.

“La volatilità è un flagello con conseguenze drammatiche, sia nei paesi sviluppati sia per quelli in via di sviluppo”, ha commentato Nicolas Sarkozy, paventando “nuovi moti della fame, come quelli del 2007-2008”, se le venti potenze non saranno in grado di dare risposte adeguate.

Le divergenze, però, sono profonde e non sarà facile trovare la quadra: Paesi come Brasile e Argentina si oppongono ad una regolamentazione dei prezzi e su altri punti sensibili - vedi la regolazione dei mercati fisici e finanziari - resta un solco profondo.

Cinque i punti chiave del piano proposto dalla Presidenza francese del G20: in primis, la creazione di una banca dati, gestita dalla Fao, che fornisca informazioni precise sui livelli mondiali di produzione e di dimensione degli stock, riguardanti in un primo tempo mais, riso, soia e grano, da allargare poi ad un più ampio spettro di prodotti agricoli.

Non solo trasparenza nei mercati fisici, ma anche e soprattutto in quelli finanziari viene richiesto a gran voce dalla Francia: un punto, però, che è di competenza dei ministri delle Finanze e sul quale il G20 agricolo può solo fornire 'raccomandazioni'.

E' ampio il consenso sulla necessità di aumentare la produzione alimentare mondiale, investendo sulla produttività delle rese di grano e riso, con l’obiettivo di un +70% entro il 2050.

Infine, le potenze pensano ad un sistema per coordinare le politiche agricole commerciali, mentre la Banca mondiale è invitata a favorire prestiti e copertura dei rischi nei Paesi più poveri, oltre a prevedere riserve umanitarie d’urgenza.

Il ministro dell’Agricoltura Saverio Romano si è detto favorevole a regole comuni e maggiori controlli e ha rimarcato l’importanza di allineare le regole di produzione, per uniformare verso l’alto gli standard di qualità dei prodotti alimentari.
Romano ha poi posto l'accento sugli aiuti agli indigenti, "uno strumento che in passato l'Unione europea ha utilizzato per correggere distorsioni di mercato – ha sottolineato - e il cui ridimensionamento appare in contrasto con la situazione economica globale. Ritengo indifferibile l'impegno sia del G20 sia dell'Unione europea per un potenziamento degli aiuti".

 

A cura di Laura Serassio