Molto lo spazio che i quotidiani degli ultimi giorni hanno riservato al vertice sul clima che si è svolto a Copenaghen, mettendone in luce i suoi molti aspetti, anche quelli a volte contraddittori. Lo stesso vertice di Copenaghen è stato accusato di infierire sull'ambiente a causa del largo consumo di carta necessario a pubblicare i numerosi documenti che in quella sede sono stati presentati. Lo “denuncia” il “Il Sole 24 Ore” del 14 dicembre, dove si apprende che sono stati utilizzati a questo scopo ben due miliardi di fogli di carta. “Curiosità” a parte, i media hanno parlato dei rapporti fra produzioni agricole e clima, con il “Corriere della Sera” del 10 dicembre che ha posto l'accento sul ruolo dell'agricoltura a chilometri zero per ridurre l’emissione di anidride carbonica (CO2), tesi sostenuta anche su “L'Espresso” in edicola l'11 dicembre. Sul banco degli imputati ancora gli allevamenti di bovini che secondo quanto si può leggere sul “Riformista” del 13 dicembre sarebbero doppiamente colpevoli, perché il loro allevamento comporta il disboscamento selvaggio di ampi territori del Sud America e perché responsabili di emissioni di metano e ammoniaca che si generano con l'emissione di feci . Tesi, specie quest'ultima, che non tutti condividono... Agricoltura colpevole di infierire sul clima e al contempo ancora di salvezza per il clima. Contraddizione che si evidenzia dalle pagine di “Affari e Finanza” del 14 dicembre, dove giustamente si sostiene che l'incremento delle produzioni agricole va di pari passo con la stabilizzazione dei livelli di CO2 del nostro Pianeta.

 

Agricoltura alla frutta

L'agricoltura può andare in soccorso dell'ambiente, ma a sua volta ha bisogno di aiuto. Per “Famiglia Cristiana” del 10 dicembre gli agricoltori sono alla frutta, come titola un servizio sulle difficoltà che si incontrano sui campi. Va male per gli agrumi, il cui prezzo è crollato, come dice “La Gazzetta del Mezzogiorno” del 12 dicembre. Non va meglio più in generale per l'intero settore ortofrutticolo la cui situazione è ben analizzata nell'intervista al neo presidente di Confcooperative, ospitata dal “Resto del Carlino” del 14 dicembre. E non è solo colpa del mercato, ma anche dell'eccessivo peso della burocrazia, sostiene “La Gazzetta Economia” del 14 dicembre. A migliorare la situazione, almeno sul fronte delle eccessive carte che soffocano il settore, interviene la semplificazione introdotta con una nuova normativa, soprannominata “codice Zaia”, sulla quale si sofferma “Libero” del 13 dicembre. Un testo unico sull'agricoltura del quale offre un dettaglio anche “Il Sole 24 Ore”. Sebbene con meno burocrazia i problemi dell'agricoltura restano sul tappeto e rischiano persino di aumentare in futuro con la profonda revisione della politica agricola comunitaria (Pac). Se ne discute su “La Stampa” dell'11 dicembre, mentre a sostegno della Pac giunge una nuova alleanza tra Francia e Italia, della quale si parla su “Italia Oggi” del 12 dicembre. Sempre sul piano internazionale c'è da segnalare l'articolo pubblicato da “Il Sole 24 Ore” del 15 dicembre dove si fa il punto sulle tensioni fra Usa e Mosca in tema di commercio dei cereali.

 

Il cyber-orto

Ad affiancare temi importanti come l'ambiente e la crisi dei campi, giungono notizie più “leggere” come la nuova moda dell'orto virtuale da coltivare a distanza. Ne parla “La Stampa” del 13 dicembre. Dalle colonne di “Italia Oggi” del 12 dicembre si apprende che le terre abruzzesi sono al centro delle attenzioni dei “big player” (così li chiama il giornale) delle bioenergie. Sposta lo sguardo più in là “La Stampa” del 13 dicembre con un’analisi della “fame di terra” che sembra aver colpito la finanza internazionale. Fra le notizie degli ultimi giorni si segnalano le mai sopite divergenze fra progresso e biotecnologie, argomento affrontato l'11 dicembre da “Il Punto”, mentre il magazine di Repubblica “Il Venerdì” dello stesso giorno si occupa delle produzioni bio, che non sempre mantengono le promesse.

 

Il brindisi aiuta le “bollicine”

Intanto si avvicinano le festività di fine anno e con esse i brindisi che a quanto si legge su alcuni quotidiani daranno un po' di vigore al mercato del vino, anch'esso alle prese con non poche difficoltà. Ad avere i maggiori benefici saranno, come intuibile, i vini frizzanti e in particolare il Prosecco. Come si può leggere sul “Gazzettino” del 13 dicembre è proprio questo vino che si dimostra più forte della crisi. Che sia tempo di successi per le “bollicine” lo si legge poi su “Libero” dello stesso giorno. C'è poi spazio per i grandi vini, con un dettagliato elenco pubblicato su “Panorama” in edicola l'11 dicembre e si preannunciano momenti favorevoli anche per i grandi concorrenti di sempre, gli Champagne della vicina Francia dei quali si parla su “Milano Finanza” del 12 dicembre.

 

Cin cin con il latte

Un brindisi per fine anno potrebbero farlo anche gli allevatori di bovine da latte. A quanto scrive il quotidiano cremonese “La Provincia” dell'11 dicembre si è infatti riaperto il tavolo della trattativa per la fissazione del prezzo del latte. Se ne parla anche sul “Corriere della Sera”, mentre è ancora “La Provincia” che il 13 dicembre offre spazio all'ottimismo lasciando intendere che non mancano le basi per un accordo. Da salutare facendo tintinnare non solo i calici con le bollicine, ma anche le tazze con il latte...