Il 3 dicembre si terrà a Roma il primo dei due sit-in in piazza Montecitorio previsti da Confagricoltura nell’ambito delle proprie iniziative di mobilitazione e sensibilizzazione sugli interventi adeguati per fronteggiare la più grave crisi dal dopoguerra ad oggi che sta vivendo l’agricoltura italiana.

Il sit-in di Confagricoltura davanti al Parlamento si svolgerà dalle ore 10 alle 13.30, mentre prosegue l’esame della Finanziaria da parte della Commissione bilancio della Camera dei deputati.

Proseguono le molteplici iniziative avviate sul territorio a livello regionale e provinciale, e che stanno coinvolgendo tutta l’Organizzazione degli imprenditori agricoli, sensibilizzando l’opinione pubblica, regioni, provincie, comuni, prefetture, i parlamentari della maggioranza e dell’opposizione.

Confagricoltura intanto sta lavorando ad un articolato, incisivo ed efficace “progetto economico” che sarà prospettato, nelle linee guida, in occasione dell’Assemblea dell’Organizzazione di fine anno. Un piano che, nella sua portata complessiva, avrà: finalità economiche perché dovrà incidere sulla riduzione dei costi e sui ricavi per rendere certo il reddito degli agricoltori; finalità sindacali perché la definizione di obiettivi economici renderà gli imprenditori agricoli più consapevoli e capaci di un’efficace azione di lobby; finalità politiche, perché gli agricoltori indicheranno quali siano le più idonee iniziative legislative per il rafforzamento della competitività delle imprese.

Anche la Cia contro la nuova Finanziaria

”Proprio non ci siamo”. Così il presidente della Cia - Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi commenta la proposta governativa, inserita con un emendamento alla legge finanziaria per il 2010, sul finanziamento del Fondo di solidarietà nazionale sulle calamità naturali e le notizie per un possibile utilizzo di alcune risorse provenienti dallo scudo fiscale per misure a sostegno dell’agricoltura.

“I finanziamenti per il Fondo - aggiunge Politi - sono totalmente insufficienti. L’emendamento del governo alla manovra economica per il prossimo anno (51,9 milioni di euro per il 2010 e 16,7 milioni di euro per ciascun anno del biennio 2011 e 2012), attualmente in discussione dalla Camera, non è quello che ci aspettavamo. Sono interventi che non danno risposte valide. Oltretutto, viene escluso il pregresso. Così il 2009 resterà completamente scoperto”.

Per quanto riguarda le risorse dallo scudo fiscale, “è una tesi -sottolinea il presidente della Cia- non accettabile. Nessun buon padre di famiglia subordina spese dovute ad entrate incerte”.