E' un grido di dolore quello che si leva dai giornali. Colpa della crisi che stritola l'agricoltura italiana e dello spettro della fame che incombe sul mondo. Un tema, quest'ultimo della fame, che ritorna agli onori delle cronache con il summit della Fao ospitato a Roma. Già “Il Sole 24 Ore” dell'11 novembre, ancor prima della apertura degli incontri, ha dedicato un articolo sulle risorse biotech per rispondere alle esigenze alimentari di una popolazione mondiale che corre verso i nove miliardi di individui. L'appello alla lotta alla fame torna il giorno seguente dalle colonne di “Repbblica”, mentre l'”Osservatore Romano” invoca un governo mondiale per sconfiggere la fame. Sulle proposte su come combattere la fame interviene il 15 novembre “Avvenire” per ricordare la connessione fra istruzione e miglioramento delle condizioni di vita. Ci sono poi gli esempi riportati da “Il Sole 24 Ore”, che cita i buoni risultati ottenuti in Malawi con una attenta politica di sostegni all'agricoltura. Ma eventi climatici come la siccità in Kenya, della quale parla “Avvenire” del 15 novembre, possono mettere in ginocchio anche quel poco di agricoltura che il clima di quel Paese consente. Con l'apertura del summit, il 16 novembre, vengono al pettine alcuni nodi irrisolti, come la scarsità di risorse messe a disposizione della lotta alla fame, argomento del quale si occupa “Il Sole 24 Ore”. Dalle colonne de “Il Tempo” si denuncia poi l'assenza dei leader dei Paesi più importanti, tanto da far prevedere una conclusione insoddisfacente dell'incontro romano. E il 17 novembre sul “Corriere della Sera” si legge della delusione per gli esiti del Summit, ricco di promesse ma povero di fondi. Critica alla quale si associano, anche con toni accesi, molti giornali fra i quali “Liberazione” e “Libero”.

 

Aziende a rischio chiusura

Se nel mondo si teme la fame, in Italia è a rischio la sopravvivenza di molte aziende agricole. “Italia Oggi” dell'11 novembre nel riportare i dati Istat sull'andamento delle produzioni mette l'accento sulle difficoltà del settore agricolo. Un trend negativo confermato il 12 novembre da “Il Sole 24 Ore” e la colpa è dei prezzi dei prodotti agricoli che sono precipitati, come scrive il giorno seguente “Avvenire”. A crollare, scrive “Il Giorno” del 15 novembre, sono in particolare le quotazioni di frumento e mais, ma anche per il latte, si legge su “Il Sole 24 Ore” dell'11 novembre, le cose non vanno meglio. Dalle difficoltà non si salva nemmeno il settore ortofrutticolo e l'”Eco di Bergamo” del 14 novembre ricorda che dopo dieci anni di crescita anche questo settore è ora costretto ad una battuta di arresto. Una crisi di mercato che coinvolge dunque un po' tutti i comparti e che è resa ancor più pesante dalle difficoltà per il credito, come denuncia Confagricoltura dalle colonne di “Italia Oggi” del 13 novembre.

 

Le proteste

Le difficoltà del settore agricolo hanno superato il “livello di guardia” e in questi giorni si sono moltiplicate le iniziative di protesta per sensibilizzare opinione pubblica e potere politico. Sulle colonne di “Repubblica” del 12 novembre si può leggere la cronaca della manifestazione che si è svolta a Firenze, con gli agricoltori a sfilare sotto le finestre del Consiglio regionale. Ampia eco ha poi avuto la protesta che dalla Sicilia ha mosso i trattori verso Roma, descritta da “Liberazione” del 13 novembre e dal “Mattino” del 16 novembre. I trattori, come scrive “Avvenire” del 17 novembre, trovano però una Roma blindata per il summit della Fao e solo due mezzi riescono a superare il blocco per far sentire la voce degli agricoltori. Ma la protesta si allarga agli agricoltori della Puglia che a Taranto sono scesi in piazza, come si legge su “Il Corriere del Giorno”, a reclamare strumenti per risolvere i problemi dei campi.

 

Stalle stremate

Nelle stalle le cose non vanno certo meglio. Per la suinicoltura Umbra, scrive “Il Messaggero” dell'11 novembre, la colpa non è del mercato ma del nuovo piano delle acque con vincoli che gli allevatori giudicano improponibili. Tutta colpa del mercato e del basso prezzo del latte, invece, se le stalle venete e specie quelle di montagna rischiano la chiusura e come conseguenza lo spopolamento di aree di grande importanza ambientale. La denuncia viene da “Arena” del 13 novembre, mentre “Italia Oggi” ospita nel giorno seguente un'analisi della difficile situazione di mercato del settore latte. “Il Giornale di Brescia” del 15 novembre si concentra sulle indicazioni del Copa Cogeca per dare una svolta positiva al mercato del latte attraverso la concentrazione dell'offerta. Ma servono tempi lunghi che gli allevatori, ormai stremati, non possono permettersi.