Un nuovo rapporto pubblicato dalla Commissione europea sottolinea l'importanza cruciale del suolo nel mitigare i cambiamenti climatici.
"Il suolo - si legge in un comunicato - contiene circa il doppio del carbonio presente in atmosfera e tre volte quello trattenuto dalla vegetazione. I suoli europei sono un'enorme riserva di carbonio visto che ne contengono circa 75 miliardi di tonnellate che, se gestiti male, possono avere gravi conseguenze. Se ad esempio non si proteggono le torbiere ancora presenti in Europa, verrebbe emesso lo stesso quantitativo di carbonio prodotto da 40 milioni di automobili in più".
Il rapporto, una sintesi dei migliori dati disponibili sulle connessioni tra suolo e cambiamenti climatici, sottolinea la necessità di sequestrare il carbonio nei suoli. La tecnica è competitiva in termini di costi ed è già disponibile, non richiede tecnologie nuove o sperimentali e presenta un potenziale di mitigazione comparabile a quello di qualsiasi altro settore economico. "In linea con la strategia tematica per la protezione del suolo e per ottenere un maggior sequestro di carbonio nel suolo - conclude la nota della Commissione - occorre invertire l'attuale andamento di degrado del suolo e migliorare le pratiche di gestione".
E intanto, in Italia, si moltiplicano gli allarmi sul
rischio alluvioni.
"L’inverno entra nella top ten dei più piovosi degli ultimi due secoli e provoca evidenti sconvolgimenti nelle coltivazioni made in Italy" sostiene
Coldiretti in riferimento alle analisi preliminari dell’Isac-Cnr, che hanno riscontrato
nell’inverno 2009 precipitazioni superiori del 59% rispetto alla media del periodo 1961-1990. "Per effetto dell’inverno anomalo - spiega
Coldiretti - sono
crollate del 30% le semine di grano destinato alla pasta made in Italy. Se dovesse permanere, la nuova ondata di maltempo, con pioggia e vento intensi, provocherebbe un
ulteriore calo dei raccolti, un ritardo anche nelle semine di
granoturco e
soia ed una possibile
cascola di fiori e allegazione scarsa nelle piante da frutto per asfissia radicale. La pioggia ha impedito le operazioni di semina per il grano duro con le stime preliminari che prevedono una perdita di 550mila ettari di terreno coltivato rispetto al 2008. La situazione più critica si registra in maremma, in sardegna, e in pianura Padana".
Secondo le stime di
Coldiretti, centinaia di serre di pomodoro, ortaggi e fiori sono state scoperchiate dal vento, e si sono verificati
danni ai vigneti con perdite stimate superiori al milione di euro per il passaggio di
trombe d’aria nelle province di Ragusa, Caltanissetta e Siracusa. I danni segnalati in tutta la fascia orientale della Sicilia vengono ad aggiungersi a quelli causati dalle piogge alluvionali che hanno colpito la Sicilia nei mesi di dicembre e gennaio e per i quali è stata avviata la procedura per il riconoscimento della calamità naturale.
Completare la mappatura della pericolosità e del rischio alluvioni in Italia, in vista delle scadenze imposte dalla Comunità europea ai sensi della direttiva 2007/60/ce. Questa l’intenzione manifestata dalle autorità italiane competenti in materia di alluvioni, nel corso del seminario nazionale "Verso il recepimento della direttiva 2007/60/ce: strumenti attuativi esistenti ed adempimenti futuri".
Un obiettivo - informa un comunicato dell'
Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale - suggerito dai risultati di un questionario diffuso ad autorità di bacino e regioni, chiamate a presentare entro il 2011 una valutazione preliminare dei rischi di inondazione dei loro bacini idrografici, a elaborare entro il 2013 le mappe delle zone inondabili secondo i diversi periodi di ricorrenza degli eventi e, entro il 2015, ad adottare i piani di gestione del rischio in tali zone. Ha risposto al questionario il 96% delle autorità di bacino. Un dato positivo che vede gli enti intervistati attivi nella mappatura della pericolosità da alluvione, almeno per quanto riguarda il reticolo principale o per buona parte di esso. Non tutte, al contrario, hanno effettuato la mappatura del rischio.