Ultimatum della Cia (Confederazione italiana agricoltori) al Governo: se domani nel Consiglio dei ministri non verranno varate immediate e straordinarie misure a sostegno dell’agricoltura, si svolgeranno nei prossimi giorni manifestazioni di protesta in tutta Italia.
'E' giunto il momento di dire basta. Le imprese agricole', afferma il presidente Giuseppe Politi, 'non possono più continuare ad operare tra pesanti costi produttivi, gravosi oneri sociali, opprimenti adempimenti burocrati. Vogliamo subito risposte adeguate. L’esecutivo deve dimostrare concreta attenzione nei confronti del settore primario che, senza interventi propulsivi, rischia il tracollo'.
'E' una situazione', avverte Politi, 'che non possiamo più tollerare. Finora non è stata adottata una politica realmente incisiva verso la nostra agricoltura. Né nella finanziaria, né nel decreto anti-crisi, né negli altri provvedimenti economici abbiamo individuato un’efficace strategia per le imprese agricole. Il limite è stato superato. Ora vogliamo qualcosa di concreto. E domani il governo deve darci un chiaro segnale, altrimenti la nostra protesta, con iniziative in tutto il Paese, sarà vibrante. Attendiamo', sottolinea il presidente della Cia, 'risposte per quanto concerne gli sgravi contributivi Inps, i costi produttivi, che ormai hanno raggiunto livelli stellari, il ripristino del Fondo di solidarietà nazionale per le calamità naturali, poiché in mancanza di copertura gli agricoltori colpiti dal maltempo rischiano di non venire risarciti. Non solo. Vogliamo che sia finalmente chiarita la questione dell’Ici sui fabbricati rurali'.
'Quindi, insieme al decreto legge sulle quote latte, che deve essere rispettoso nei confronti dei produttori che in questi anni sono stati alle regole, chiediamo, in termini ultimativi, che domani', sollecita Politi, 'il Consiglio dei ministri vari precise misure. Un vero out out, perché la misura è colma. Migliaia di imprese agricole, in particolare quelle che operano nelle zone di montagna e in quelle svantaggiate, possono chiudere i battenti, con conseguenze disastrose sotto il profilo economico e sociale. Noi vogliamo tutelare gli agricoltori e i loro redditi e per questo motivo, senza valide risposte, scenderemo in piazza con la massima fermezza e decisione'.
Dal canto suo, Coldiretti dichiara: 'Accogliamo con favore l’impegno del presidente della Commissione Agricoltura del Senato alla soluzione delle principali emergenze per consentire all’agricoltura di esprimere le proprie potenzialità di crescita nella difficile situazione di crisi'.
La dichiarazione è di Sergio Marini, nell’esprimere apprezzamento per il disegno di legge su 'disposizioni urgenti per il settore agricolo e della pesca', presentato dal presidente della Commissione agricoltura e produzione agroalimentare del Senato, Paolo Scarpa Bonazza Buora. 
'Nell'affrontare strutturalmente 'la questione agricola italiana', pur apprezzando le misure approvate nella Finanziaria', ha concluso Marini, 'è importante che il Governo ed il Parlamento intervengano per affrontare le emergenze rimaste aperte con i finanziamenti per il fondo di solidarietà, la defiscalizzazione degli oneri sociali e chiarezza sull'Ici sui fabbricati rurali'.