Sono molti i giornali che questa settimana puntano la loro attenzione sul mondo dell’agroalimentare osservandolo attraverso la lente di ingrandimento della crisi economico finanziaria che sta attraversando le economie di tutto il mondo. Se ne parla su “Il Foglio” del 29 novembre che pone l’accento su come siano cambiati gli equilibri commerciali, che vedono pane e pasta protagonisti di tensioni mercantili impensabili nel recente passato. Della pasta si occupa anche “Il Sole 24 Ore” sottolineando come il prezzo resti in controtendenza rispetto alla materia prima. Sul tema dei cereali va segnalato l’articolo pubblicato su “Italia Oggi” del 29 novembre per illustrare i punti chiave del piano cerealicolo nazionale.  Intanto per il grano duro la situazione è pesante e mancano persino compratori come riporta “Il Sole 24 Ore” del 2 dicembre, con prezzi in picchiata anche del 50%. Una situazione di difficoltà che induce i cerealicoltori ad abbandonare la borsa merci di Mantova in segno di protesta contro il crollo dei prezzi, come si può leggere su “La Gazzetta di Mantova” del 5 dicembre. E che i mercati siano in difficoltà lo dimostra anche il rallentamento dei flussi commerciali, tanto che le navi abbandonano i porti, come denuncia “La Repubblica” del 3 dicembre  Dalla “Gazzetta del Sud” arrivano invece segnali di ottimismo per il settore agricolo, che nonostante le difficoltà “non molla”. L’articolo fa riferimento in particolare alla provincia di Ragusa, ma ad allargare l’orizzonte su tutta la Penisola ci pensa “Milano Finanza” del 2 dicembre, ricordando, numeri alla mano, che a tenere a galla il Paese ci pensano “le quattro A” ovvero abbigliamento, automazione, arredamento e alimentare. I buoni risultati dell’alimentare devono però fare i conti con la scarsa competitività del settore agricolo, un dato messo in evidenza dal rapporto Nomisma, commentato da “Il Sole 24 Ore” del 5 dicembre, dal quale emerge che in media le aziende agricole italiane soffrono di nanismo e di scarsa propensione all’innovazione.

 

Olio in crisi e zafferano euforico

Segnali di allarme arrivano anche dal mondo dell’olio, alle prese con una crisi che nemmeno i fondi messi a disposizione dal ministero dell’Agricoltura sono sufficienti per risolverla. Se ne parla su “Italia Oggi” del 29 novembre, argomento ripreso anche il 2 dicembre da “Il Sole 24 Ore”, che con il titolo “adesso raccogliere olive non conviene più” ospita un articolo nel quale si analizza la situazione di mercato, con prezzi in calo anche del 30%. Un’analisi del settore, con molti dati sulla produzione e sul mercato dell’olio, è ospitata anche da “La Stampa” del 30 novembre.

Situazione ben diversa per i produttori di zafferano che grazie al crollo dei raccolti che si è verificato in Iran (maggior produttore mondiale di questa spezia) possono contare su prezzi in aumento come si può leggere su “Il Sole 24 Ore” del 2 dicembre.

 

Latte crudo addio?

Doccia fredda a fine settimana sui “bancolat”, i distributori di latte crudo che da qualche tempo si vedono con sempre maggiore frequenza non solo in prossimità delle stalle, ma anche in città e nei centri commerciali. Un caso di malattia del quale sarebbe responsabile il consumo di latte crudo ha fatto scattare l’allarme. Se ne è parlato su “Il Riformista” del 3 dicembre che è stato tra i primi a raccontare la vicenda, seguito poi da “Avvenire” del 5 dicembre dove già si parla di possibile chiusura dei distributori automatici, argomento ripreso nella stessa giornata anche da “Il Tempo”.