“Quote latte, l’accordo premia i furbetti padani” (L’Unità), “Quote latte, l’aumento preoccupa Verona” (L’Arena), “Pac, quattro vittorie e una sconfitta” (Italia Oggi). Ecco alcuni dei titoli apparsi sui giornali del 22 novembre, all’indomani della conclusione degli incontri a Bruxelles per la verifica dello stato di salute della Pac, l’Health Check per dirla con quanti amano le espressioni anglofone. Una trattativa che ha introdotto molte novità, opportunamente evidenziate dai giornali di questa settimana mettendo in risalto a volte gli aspetti positivi e altre volte quelli negativi. Un esame interessante non solo per aggiornarsi sui fatti, ma anche per capire in qualche caso gli orientamenti della carta stampata. Dell’argomento ci si occupa anche il giorno seguente, il 23 novembre, a iniziare da “La Stampa” che mette in evidenza soprattutto il via libera agli aiuti non utilizzati, argomento trascurato da altri giornali. Dal “Giornale di Brescia” si sottolinea invece che non ci saranno festeggiamenti per i risultati raggiunti e anche dalla “Voce di Mantova” arrivano messaggi di preoccupazione per come sarà distribuito l’aumento delle quote. “La Cronaca di Piacenza” la pensa in modo diverso e il giudizio è positivo. Ma per un parere più puntuale sarà meglio aspettare il decreto con il quale saranno specificati i criteri di attribuzione dell’aumento delle quote, decreto che sarà pronto in tempi brevi come riporta “Italia Oggi” del 26 novembre

 

I mali dell’agricoltura

Punta invece su temi di più ampio respiro l’articolo a firma Paolo De Castro (il precedente ministro dell’Agricoltura) che dalle colonne de “La Stampa” del 23 novembre si sofferma sulle possibili ricadute che la fase di recessione in atto potrebbe avere sul mondo agricolo, minandone la competitività. L’articolo, che merita una lettura, si conclude così: “Si sente il bisogno di scelte importanti…che possano incidere sui nodi strutturali senza farsi condizionare dai conflitti interni di filiera”. Impossibile non essere d’accordo.

Sui problemi dell’agricoltura si sofferma anche la “Gazzetta del Mezzogiorno” del 24 novembre denunciando l’eccesso di burocrazia che soffoca lo sviluppo del settore. A dare una svolta positiva la notizia, il 27 novembre, del via libera da parte del Senato alla conversione del decreto legge numero 171 per il rilancio competitivo del settore agroalimentare, che prevede anche incentivi per le bioenergie. I dettagli si possono leggere su “Il Sole 24 Ore” e su “Italia Oggi”. Intanto, come racconta “La Provincia Pavese” del 25 novembre, la fisionomia dei campi sta mutando e talune colture, come colza e girasole, strettamente legate alle politiche energetiche, stanno aumentando in maniera sensibile.

 

Olio d’oliva in difficoltà

Cambiamenti della fisionomia dell’agricoltura che sono dettati non solo dagli indirizzi di politica agricola, ma anche dalla necessità di uscire in qualche caso da situazioni di difficoltà che sembrano senza via di uscita. E’ il caso dell’olio di oliva, con prezzi in netta flessione come si può leggere su “Il Tempo” del 23 novembre. Tanto che si chiede anche un piano anticrisi che metta al primo posto la lotta alle sofisticazioni, come denuncia il quotidiano “Puglia” del 27 novembre. Come se i problemi di mercato non bastassero, ecco arrivare le multe, dolorose anche se dovute, scattate dopo il blitz degli ispettori del lavoro in Puglia per contrastare il lavoro nero. E gli olivicoltori minacciano di far morire gli oliveti, come si può leggere su “La Gazzetta del Mezzogiorno” del 27 novembre. In tema di legalità arriva anche l’annuncio di un tavolo di filiera per la Puglia (ne parla ancora “La Gazzetta del Mezzogiorno”) il cui obiettivo è quello di aumentare i controlli sulla provenienza dell’olio di oliva. Intanto dalle colonne di “Italia Oggi” del 28 novembre arriva l'annuncio del piano da 10 milioni di euro che il ministro Zaia ha pronto nel cassetto per risollevare le sorti del settore

 

Formaggi al palo

Ancora pesante la situazione per Grana Padano e Parmigiano Reggiano, al centro di una crisi che attende con ansia l’attuazione del piano anticrisi. Se ne parla anche su “Panorama Economy” in edicola il 27 novembre, mentre la “Gazzetta di Reggio Emilia” lamenta la lacunosità dei controlli sui prodotti a marchio d’origine che non sempre mantengono le promesse di qualità che il consumatore si attende. Sulla qualità, interviene anche Assolatte che dalle colonne della “Gazzetta di Parma” ricorda come il problema del mercato non sia legato solo al prezzo, ma anche e soprattutto al prodotto e alle sue caratteristiche. Segnali d'allarme anche per il Pecorino alle prese con il crollo delle esportazioni negli Usa, che per questo formaggio rappresenta un mercato di enorme importanza come si può leggere su “Finanza e Mercati” del 28 novembre

 

Cereali in caduta libera

Settimana difficile anche per il mais, con il prezzo in caduta libera, tanto che “La Nuova Venezia” del 25 novembre lancia un allarme paventando la possibilità che molte aziende venete (dove la coltivazione del mais è molto diffusa) possano rinunciare alla semina. A rendere il quadro ancora più difficile arrivano anche i rincari dei concimi, come lamenta “La Nuova Ferrara” del 23 novembre.

E visto che anche in agricoltura avanza a grandi passi la globalizzazione dei mercati, è bene prendere nota dei grandi movimenti che si realizzano nel mondo specie sul fronte dei cereali. Interessante a questo proposito è l’articolo pubblicato da “Il Messaggero” del 25 novembre sulle “grandi manovre” che si stanno realizzando in alcuni Paesi in via di sviluppo e che potrebbero trasformarsi in enormi granai.