La crisi che ha colpito i mercati finanziari di tutto il mondo non poteva lasciare in disparte il comparto agroalimentare, a iniziare dalla inevitabile stretta sul credito che questa complicata situazione si porta dietro e che colpisce soprattutto le piccole e medie aziende e fra queste in  particolare quelle del settore agricolo. Un tema sul quale si sofferma il Corriere Economia del 6 ottobre, anticipando che la carenza di liquidità potrebbe costringere le banche ad essere più selettive nel concedere le aperture al credito. In tema di economia e finanza, pur senza legami con il terremoto che si è abbattuto sulle bosrse, merita una lettura l’articolo apparso su Il Giornale del 7 ottobre, utile per un rapido aggiornamento sulle novità che la Finanziaria 2008 (e 2009 e 2010) si è portata dietro per i vari settori, compreso quello agricolo. Temi di economia anche in occasione del Congresso degli agricoltori europei, le cui conclusioni, come riporta L’Avvenire del 4 ottobre, indicano la necessità di favorire lo sviluppo della cooperazione per avere sui mercati maggiore forza contrattuale. E a conclusione di settimana arriva la notizia, riportata da “Italia Oggi” del 10 ottobre, che per gli immobili agricoli non scatterà l'Ici. Niente tasse sulle stalle, forse, ma intanto i prezzi agricoli crollano del 6,5%, come si può leggere su “La Padania” dello stesso giorno.

 

Il cibo protagonista

Di impronta economica anche l’analisi pubblicata da  “La Repubblica” del 6 ottobre sulle motivazioni che vedono la presenza nel made in Italy agroalimentare di numerose aziende straniere, che controllano fette importanti del mercato. E sono soprattutto le multinazionali del cibo che, utilizzando con abilità le leve del marketing, lasciano ilconsumatore sedotto da mille voglie, ma di fatto disorientato. Questa è almeno la tesi sostenuta da Michael Pollan, docente di giornalismo negli Usa, pubblicata su Repubblica Donna del 4 ottobre. Per restare in Italia, arriva da Torino Eataly (simpatica mescolanza anglofona fra cibo e Italia), una manifestazione ospitata nel quartiere fieristico del Lingotto che ha celebrato i trionfi del buon mangaire italiano, come sottolinea Casa Amica del 4 ottobre.

Dal buon cibo al biologico il passo è breve ed arriva Il Sole 24 Ore del 6 ottobre per ricordare che dal prossimo anno ci saranno regole più chiare per portare sugli scaffali i prodotti che vogliono e possono fregiarsi del titolo di biologico.

 

Doccia fredda sul latte

I guai delle borse mondiali non hanno fatto dimenticare gli argomenti sul tappeto a partire dalle quote latte, tema “caldo” dopo la ferma posizione del ministro Zaia a proposito della richiesta di poter produrre un milione di tonnellate di latte in più. Proposta che pare sia stata accolta con un certa freddezza da parte di Bruxelles, come si può leggere su Italia Oggi del 4 ottobre.  E che per le quote ci aspetti un negoziato tutto in salita lo conferma anche La Stampa del 5 ottobre. Colpa  del veto di alcuni Paesi che non vogliono perdere le posizioni di vantaggio che il regime delle quote ha loro concesso in tutti questi anni. Ma senza uscire dai confini della Penisola, la proposta del nostro ministro sembra trovare ostacoli anche da parte di alcune Organizzazioni professionali. E’il caso della Cia che per voce del suo presidente, Giuseppe Politi, in un intervista pubblicata su "La Stampa" del 5 ottobre,  esprime molte critiche all’operato del ministro.

 

I polli di Renzo

Se il latte piange, il Parmigiano non ride. Infatti è tempo di forte crisi per il Re dei formaggi, come riporta “La Repubblica” del 9 ottobre, puntando l’indice sulla distribuzione che imponendo supersconti sta mettendo in ginocchio i produttori. Il ministero dell’Agricoltura ha anche aperto un tavolo di crisi, ma avrebbe commesso l’errore di invitare non solo il Parmigiano Reggiano, ma anche i rivali di sempre, il Grana Padano. Una condizione che è stata motivo di critiche, come riporta l’”Unità” del 9 ottobre. E che ha sollevato la risentita risposta del ministro, puntualmente raccolta da “La Gazzetta di Reggio Emilia” del 10 ottobre. A noi questa vicenda ricorda tanto la storia dei polli di Renzo uscita dalla penna del Manzoni.

Mentre si spera in una rapida ripresa del mercato, arriva almeno la buona notizia dei nuovi sistemi di monitoraggio che possono migliorare i controlli sul Parmigiano Reggiano, anche al fine di evitarne le contraffazioni, come riporta il supplemento “Nova” de Il Sole 24 Ore del 9 ottobre.

 

La Pac a Treviso

Allargando lo sguardo verso i più ampi confini della politica agricola comunitaria e dell’appuntamento con l’Health Check del prossimo novembre, molto spazio è stato dedicato al convegno che si è tenuto a Treviso (ne riferiamo in questo stesso numero di Agronotizie) per dibattere sul come sarà (o dovrebbe essere) la Pac prossima ventura. Stando alle dichiarazioni di Zaia riportate su “Il Gazzettino” dell’8 ottobre, avremo più quote latte e dazi sui cereali. E per il tabacco di potrà avere il disaccoppiamento parziale, come cita “Italia Oggi” dello stesso giorno commentando le dichiarazioni del ministro a margine del convegno di Treviso. Non resta che aspettare le reazioni di Bruxelles alle richieste italiane.