E’ il Consiglio dei ministri agricoli della Ue ad aprire i commenti sui temi agroalimentari della settimana, ad iniziare dall’intervista al ministro Zaia raccolta da Alessandro Mastrantonio e pubblicata su “Il Sole 24 Ore” del 27 settembre. Un’esaustiva anticipazione dei temi poi realmente discussi a Bruxelles e che hanno visto impegnato il ministro italiano nella richiesta di un aumento delle quote latte insieme al mantenimento degli aiuti accoppiati per il tabacco. Le cronache dei giorni successivi confermeranno queste anticipazioni, come si può leggere su “La Padania” dell’1 ottobre e su “Brescia oggi del 30 settembre. Nello stesso giorno interviene sul tema delle quote anche “La Stampa”, dove già nel titolo mette in evidenza la richiesta per l’Italia di un aumento di almeno un milione di tonnellate. Che si tradurrebbe in un addio alle multe. Finalmente.

 

Settimana di crisi

Dopo le quote sono le difficoltà del Parmigiano Reggiano a togliere il sonno agli allevatori, come si può leggere sul “Corriere della sera” del 27 settembre che nel dare la notizia punta l’indice sulle responsabilità della Gdo (grande distribuzione organizzata). Una situazione pesante, per la quale si propone anche la richiesta dello stato di crisi, come illustra “Italia Oggi” del 3 ottobre. Continua la crisi anche per gli allevatori di suini, come si può leggere sulle colonne de “Il Resto del Carlino” del 30 settembre. Se gli allevamenti piangono anche i viticoltori non ridono, colpa del forte calo di uve e mosti scesi anche del 20% come sottolinea “Il Sole 24 Ore” del 27 settembre. Anche in Sicilia, dove si attendeva un'annata vitivinicola all'insegna dell'euforia, i prezzi sono inferiori alle aspettative e potrebbe anche essere colpa, come riporta “La Sicilia” del 29 settembre, di alcune manovre commerciali dal sapore speculativo. Del perchè di queste e delle altre crisi che coinvolgono l'agricoltura si occupa un articolo pubblicato su “La Discussione” del primo ottobre, la cui analisi fa risalire gran parte dei problemi alla eccessiva lunghezza della filiera.

 

Frodi e dintorni

Come se non bastessero i problemi di mercato, ci si mettono anche anche i prodotti falsificati con il doppio danno di erodere quote di mercato e di disorientare il consumatore. Un elenco dei prodotti “fasulli” viene proposto da “Avvenire” del 27 settembre dalle mozzarelle boliviane agli alcolici killer. E la frontiera dei falsi si allarga ora anche agli agrofarmaci, per lo più “made in China”, che sarebbero in procinto di invadere l'Europa con le conseguenze che facilmente si possono immaginare come mette in evidenza “Il Sole 24 Ore” del 2 ottobre”. Intanto “Panorama” in edicola il 3 ottobre propone ai suoi lettori una sorta di vademecum sul come riconoscere i cibi aduleterati.

 

Cambiano gli stili alimentari

Ma non è colpa delle frodi almentari se i consumatori italiani sono sempre più alle prese con problemi di obesità. La colpa, come riprota “Il Resto del Carlino” dell' 1 ottobre, è della crisi della quarta settimana, quando i portafogli ormai vuoti suggeriscono di acquistare cibi di bassa qualità oltre che di basso prezzo. Ma poi è “Repubblica salute” del 2 ottobre a rimettere a posto le cose, per ricordare saggiamente che la colpa non è del cibo in sé ma dell'uso che se ne fa e soprattutto delle quantità che si asumono.

 

Ancora Ogm

Parlando di alimenti e salute, tornano in ballo anche questa settimana i prodotti Ogm, via di uscita alla crescente fame del mondo come ricorda “Italia Oggi” del 27 settembre nel pubblicare un resoconto delle giornate di studio su “il futuro e la scienza”. Su questo incontro che si è svolto a Venezia interviene nello stesso giorno anche “Il Sole 24 Ore” che già nel titolo prende posizione: “Ogm, troppi ostacoli dalla Ue”. Verrebbe da dargli ragione. Ma di avviso opposto è Monty Jones, agronomo di fama mondiale che su “L'Espresso” in edicola il 3 ottobre dice che degli Ogm si può fare a meno.