Sono state le proposte di revisione della Pac (politica agricola comunitaria) a “tenere banco” sui giornali nella settimana che va dal 17 al 23 maggio. L’occasione è venuta dall’atteso incontro a Strasburgo con il commissario Ue all’Agricoltura, Mariann Fischer Boel, (ne riferiamo anche su Agronotizie) per l’atteso health check, la verifica sullo stato di salute della politica agricola Ue.

Agricoltura, l’Ue cambia direzione” così titola “La Stampa” del 20 maggio con un articolo a firma Marco Zatterin dove già si anticipano i contenuti della proposta che saranno discussi quello stesso giorno e in particolare l’addio alle quote latte e al set-aside. Altri quotidiani si lanciano, ma con meno fortuna, nel dare anticipazioni sui temi dell’incontro. Rifacendosi alle dichiarazioni del presidente della Commissione Ue, Manuel Barroso, “Il Giornale” titola “Svolta Ue, gli Ogm ci salvano dalla fame” e sulla stessa lunghezza d’onda troviamo anche “Repubblica” che già il 19 maggio pubblica un ampio servizio sotto il titolo “Rincari alimentari, l’Europa apre agli Ogm”.

Alla fine della giornata si scoprirà che gli Ogm sono stati invece i grandi assenti nella discussione sulle proposte di riforma della Pac. Un tema che opportunamente è stato lasciato in disparte, per dare spazio agli argomenti che hanno ripercussioni immediate sulle attività agricole, come è il caso delle quote latte.

 

Le quote latte

Quello delle quote è un problema sul quale molti attendono di vedere all’opera il ministro Luca Zaia, che su “Il Sole 24 Ore” del 20 maggio afferma “Non sono qui con il lanciafiamme, ma non intendo nemmeno rassegnarmi a celebrare il funerale di tante aziende agricole del Nord”. Un concetto ripreso anche nello stesso giorno su “La Padania”, dove al ministro si attribuisce anche questa dichiarazione: “siamo qui per capire e capire significa rispettare la legge, rispettare chi ha rispettato la legge”. Chi aveva temuto che il nuovo ministro avrebbe strizzato l’occhio ai cobas del latte forse si è sbagliato. Che in passato il ministro avesse comunque molte simpatie per i cobas lo si legge anche su “Liberal” del 20 maggio. Il titolo è già una sintesi dell’articolo: “Quote latte, il ministro Cobas sfida la Ue”.

 

La nuova Pac

Sui giornali del 21 maggio, cioè il giorno seguente l’incontro di Strasburgo, troviamo una dettagliata cronaca e molti approfondimenti. E’ il caso dell’articolo a firma Alessandro Mastrantonio che su “Il Sole 24 Ore” firma un articolo dal titolo “E’ una base sulla quale negoziare” nel quale si riportano i commenti dei responsabili delle organizzazioni professionali dell’agricoltura in merito alle proposte avanzate dal commissario all’Agricoltura, Fischer Boel. Sempre sul “Sole” del 21 maggio si fa leggere per la sua completezza l’articolo di Enrico Brivio che sotto al titolo “L’europa riscrive l’agricoltura”, riporta un ampio dettaglio dei temi discussi, dalle quote latte al disaccoppiamento degli aiuti, alla nuova politica sui biocarburanti. Sul “Mattino” di Napoli è invece la stessa Mariann Fischer Boel a firmare un articolo (con la nuova Pac niente più aiuti al biodisel) dove illustra il contenuto delle sue proposte di riforma. Fra tanti giornali e tante colonne a stampa dedicate alla riforma della Pac, spicca Repubblica, che al tema ha dedicato solo poche righe. Chissà perché.

 

La crisi della suinicoltura

L’attenzione sui temi discussi a Strasburgo non ha fatto dimenticare i problemi “di casa nostra”, come la crisi dei prosciutti (Il Sole 24 Ore del 17 maggio) che non allenta la stretta e che ora si accompagna con le difficoltà del Parmigiano reggiano, altro grande prodotto “bandiera”. Un problema, quello della crisi della suinicoltura, che viene ricordato anche da “Il resto del Carlino” del 21 maggio dalle cui colonne si invoca un patto di filiera per frenare l’import selvaggio di cosci dall’estero che poi si trasformano in prosciutti italiani.

 

Prezzi alle stelle

Ma a far tremare i polsi dei nostri allevamenti non sono solo le importazioni, ma anche il forte aumento dei costi delle materie prime per l’alimentazione degli animali. E su questo fronte le previsioni che ci arrivano il 22 maggio dal “Finacial Times” sono tutt’altro che positive. Secondo gli analisti i prezzi di mais, grano e riso, ma non solo, sono destinati a rimanere alti per i prossimi dieci anni.

Un tema, questo anticipato dal giornale economico inglese, che trova il giorno dopo ampia eco anche sui nostri quotidiani. Apre la serie “Il Sole 24 Ore” del 23 maggio con un titolo ad effetto “Caro cibo, conto da mille miliardi”, dove Riccardo Sorrentino, autore dell’articolo, riassume i preoccupanti numeri scaturiti da uno studio della Fao, l’agenzia dell’Onu per l’agricoltura e l’alimentazione, che prevedono per i prossimi dieci anni prezzi degli alimenti più cari del 33% rispetto ai dieci anni passati. Anche “Finanza e Mercati” si occupa di questo argomento ricordando ai lettori che il costo delle importazioni si porterà a 1053 miliardi, il 26% in più rispetto ai picchi del 2007.

Sarà anche per questo che si moltiplicano le attenzioni per le colture Ogm. Un tema affrontato dal Magazine del Corriere della sera del 22 maggio dove l’ampio servizio si apre sotto un titolo quanto mai indovinato: “Ogm, ne riparliamo?”