Con la nomina di Luca Zaia al ministero delle Politiche agricole non tardano ad arrivare le congratulazioni dei presidenti delle tre maggiori organizzazioni agricole italiane.
Federico Vecchioni di Confagricoltura, Giuseppe Politi della Cia (Confederazione italiana agricoltori) e Sergio Marini della Coldiretti inviano il proprio augurio di buon lavoro al neo-ministro, confermando ciascuno la propria disponibilità in rappresentanza di ogni organizzazione per un lavoro comune in nome della concertazione e con grande senso di collaborazione.
'Confagricoltura', ha dichiarato Vecchioni,'conferma la piena disponibilità ad un lavoro comune nell'interesse dell'agricoltura italiana, anche in vista delle prossime importanti scadenze europee ed internazionali'.
'Felicitazioni vivissime e auguri di buon lavoro nella certezza che il nuovo ministro delle politiche agricole realizzerà finalmente l'auspicata indispensabile discontinuità che riporti l'agricoltura al centro dell'economia nazionale', questo quanto si legge nel telegramma trasmesso da Sergio Marini a Luca Zaia. 'La Coldiretti', scrive Marini, 'esprime fiducia in una nuova visione delle politiche che si esprima attraverso un diverso rapporto tra governo e forze sociali improntato su coerenza, correttezza e trasparenza, con una autentica ed efficace valorizzazione del territorio e delle sue distintività, con il rilancio della qualità delle produzioni agroalimentari made in italy, con il superamento della debolezza nei negoziati agricoli comunitari, con la promozione delle imprese agricole e con lo sviluppo delle popolazioni delle campagne italiane'.
Per concludere la dichiarazione di Giuseppe Politi della Cia: 'Il nostro giudizio sul nuovo esecutivo non è legato alle persone che lo compongono, ma ai fatti concreti che realizzerà per ridare slancio e vigore al sistema imprenditoriale e per porre le opportune condizioni di una crescita sia di carattere istituzionale, con adeguate riforme, che economica e sociale. E questo lo faremo con grande senso di responsabilità e fornendo costantemente il nostro contributo'.
Di comune veduta la necessità di rilanciare il Made in Italy, ultimamente segnato da eventi che l'hanno messo a dura prova nel mantenimento della propria immagine nei confronti degli altri Paesi membri dell'Unione europea, ma anche nel resto del mondo.