Le conseguenze operative di questa scelta dovrebbero impegnare tutti i giovani agricoltori a rispettare obbligatoriamente alcuni standard ambientali definiti dalla legge. A tale livello di base corrisponderebbe il riconoscimento dei diritti dei cittadini ad avere acqua ed aria pulita, un ambiente e alimenti sani. Oltre questo livello si collocano i comportamenti volontariamente adottati che producono benefici per la collettività in termini ambientali e paesaggistici.
Il contratto territoriale è lo strumento con il quale lo Stato riconosce il ruolo multifunzionale dell’agricoltura e la funzione positiva dell’attività agricola rispetto all’ambiente e allo sviluppo rurale. Attraverso questo ripo di contratto remunera le azioni per la gestione del paesaggio, la conservazione della biodiversità e degli habitat naturali, l’offerta di servizi agrituristici ricreativi e le scuole in fattoria.
Ogni contratto dovrebbe contenere indicazioni sulle azioni che il giovane imprenditore s’impegna a compiere in un certo, il contributo pubblico in termini di servizi e di erogazioni monetarie, le sanzioni da applicare in caso di mancato rispetto del contratto. Il contratto territoriale persegue obiettivi sia economici e occupazionali aziendali, sia di sviluppo dello spazio rurale.
Rientrano nel primo segmento le azioni riguardanti l’integrazione nelle filiere di qualità (tracciabilità, sistemi di qualità, agricoltura biologica), la produzione di materiali a destinazione energetica, la creazione di nuove strutture di produzione, gli investimenti, la valorizzazione del prodotto (vendite diretta), lo sviluppo del turismo rurale, il mantenimento e la creazione di occupazione qualificata.
Rientrano nel secondo segmento: la lotta contro l’erosione, la difesa delle falde idriche, la conservazione della biodiversità.
Fattori di successo del Piano di Sviluppo Locale sono la formazione professionale, l’efficacia della ricerca che sempre deve collegarsi ai bisogni dell’agricoltura ed a cui deve trasferire i risultati, oltre all’innovazione tecnologica.
Infine, la multifunzionalità, comporta, un ampliamento della nozione di attività d’impresa e la conseguente modifica della legislazione fiscale, per renderla compatibile.
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Fonte: Lineaverde