'Per avere un'economia agricola sufficientemente flessibile per ripondere alle richieste e all'evoluzione del mercato non dovrebbero essere posti vincoli di carattere ideologico, adottando regole in grado di dare maggiore libertà di scelta all'imprenditore agricolo."
E' forte il richiamo del presidente di Compag, Pietro Ceserani, alle attuali polemiche che stanno coinvolgendo il settore agricolo ed in particolare quello dei mezzi tecnici, fra i quali sementi ed agrofarmaci: dalla 'questione Ogm', fino all'evoluzione della normativa sugli agrofarmaci indicata come "pacchetto pesticidi". L'associazione si prende quindi carico delle problematiche che nel breve periodo gli agricoltori dovranno affrontare se non si interverrà con 'cambi di rotta'.
'Nella votazione del 23 ottobre il Parlamento europeo ha approvato un emendamento alla proposta di direttiva sull'utilizzo sostenibile degli agrofarmaci che prevede entro il 2013 la riduzione del 50% dei quantitativi di agrofarmaci utilizzati in Europa rispetto al consumo 2005'. Ceserani ha sottolineato che tale direzione aggraverebbe ancor di più la tendenza alla riduzione di sostanze attive disponibili per la difesa delle produzioni agricole italiane: è per questo che Compag promuove la realizzazione di un tavolo di confronto tra i ministeri della Salute, dell'Ambiente, delle Politiche agricole alimentari e forestali, insieme alle associazioni.
Fra i 'punti di contatto con il mondo agricolo', non meno importante è il ruolo svolto da Compag nell'ambito dell'assistenza tecnica agli agricoltori e della filiera dei cereali: in quest'ultima, l'associazione si propone come parte integrante dell'organismo interprofessionale in fase di creazione, dato che a livello nazionale gestisce circa il 50% della produzione nazionale di frumento.

[leggi alcuni approfondimenti sul tema della commercializzazione dei mezzi tecnici per l'agricoltura]

Il convegno è proseguito con le relazioni sull'evoluzione della Politica agricola comunitaria (a cura di Andrea Segrè, preside della facoltà di Agraria dell'università di Bologna) e sui programmi comunitari nel settore degli agrofarmaci (a cura di Floriano Mazzini, servizio fitosanitario regionale dell'Emilia-Romagna) e con un confronto con le associazioni Cia, Coldiretti e Confagricoltura sulle strategie da mettere in atto per supportare l'evoluzione dell'agricoltura nel medio-lungo periodo.

La giornata si è conclusa con gli interventi dei rappresentanti di Agrofarma e Assofertilizzanti.

AgrofarmaCompag - convegno 2007
Marco Rosso, direttore dell'associazione nazionale delle aziende produttrici di agrofarmaci, ha evidenziato l'impegno dell'industria nello sviluppo di molecole e prodotti con ottime performance, atte a incrementare sempre di più la garanzia di sicurezza della salute umana e dell'ambiente; il 5% del fatturato complessivo del settore  è investito in R&D.
Ciononostante è in corso una ulteriore revisione della normativa europea.
Alla completa attuazione della Direttiva 91/414 si perderanno i due terzi delle sostanze attive precedentemente utilizzabili e gli imprenditori agricoli iniziano adesso a risentire della mancanza di prodotti per la protezione delle colture.
La Direttiva sull'uso sostenibile degli agrofarmaci potrà generare effetti deleteri per le produzioni agricole italiane ed europee. Si verificheranno criticità per il controllo delle infestanti nelle colture estensive quali mais, cereali, colture industriali con pochissime materie attive adatte solo in alcuni areali europei. Inoltre, gli insetticidi ed i fungicidi disponibili sarebbero insufficienti al controllo dei principali funghi che attaccano le colture cerealicole e la barbabietola da zucchero, mettendo fuori gioco l'agricoltura del Centro e Nord Europa. Ancora, il controllo di patologie come la peronospora (vite, patata) o l'oidio (frutta), ora relativamente sotto controllo, diverrebbe estremamente arduo a causa della scomparsa della maggior parte dei fungicidi preventivi e di contatto, con un impatto diretto su volumi e qualità. Infine, senza gli insetticidi adatti, il controllo di parassiti vettori di importanti malattie quali la Flavescenza dorata (fitoplasmosi della vite) sarebbe praticamente impossibile.
La minore disponibilità di agrofarmaci si tradurrà nel breve/medio periodo nella contrazione delle quantità/qualità dei prodotti agricoli nazionali ed europei, con notevoli impatti sia socio-economici, sia in termini di garanzia di qualità e sicurezza.
Fra i primi si possono annoverare la contrazione della ricchezza generata dall'agricoltura, la minore disponibilità di materie prime agricola in Italia ed Europa e la conseguente crescita dei prezzi dei prodotti agricoli ed alimentari al consumo, fino a possibili shock di mercato, con l'incremento del grado di dipendenza dall'estero per l'approvvigionamento di materie prime agricole in uno scenario di elevata crescita della domanda di prodotti agroalimentari).
Nel secondo caso, si fa riferimento al ricorso a materie prime prodotte fuori UE, con minori garanzie igienico-sanitarie e dei processi produttivi, e all'impossibilità di reperire sul mercato prodotto con caratteristiche definite (ad es. ogm free). A questo si aggiunge la difficoltà nel sostegno del modello produttivo europeo con le sue importanti esternalità (ambiente, qualità e sicurezza, benessere animale, ecc.).

Assofertilizzanti
Il presidente di Assofertilizzanti, Narciso Salvo di Pietraganzili, ha presentato lo stato dell'arte dell'applicazione della nuova normativa sui fertilizzanti (il decreto legislativo n. 217/06) e l'impatto sulla commercializzazione degli stessi.
Ad oggi, sono 652 i produttori iscritti al registro tenuto dal Mipaaf (http://www.politicheagricole.it/SettoriAgroalimentari/default). I prodotti nazionali per i quali è stata invece domandata la registrazione sono oltre 7000; circa la metà di queste sono relative a prodotti idonei ad essere utilizzati in agricoltura biologica. Tale mole di lavoro determina serie difficoltà organizzative per l'ufficio del Ministero incaricato della gestione dei registri. L'applicazione della nuova normativa ha sancito una serie di divieti, fra i quali quello relativo alla commercializzazione di concimi nazionali con etichette non piu' a norma a partire già dal 5 luglio 2007 (Art. 15 comma 1 del D. Lgs.217/06). A questi, si affiancano le restrizioni proposte in materia di immissione sul mercato e di uso di nitrato ammonico (COM(2007) 559 definitivo). E' inoltre in fase di emanazione una circolare che conterrà disposizioni applicative concernenti la tracciabilità dei fertilizzanti, intesa come un sistema di registrazioni che consenta di risalire alle materie prime impiegate nel processo di lavorazione. Infine, alla Commissione tecnico-consultiva per i fertilizzanti è stata presentata  una domanda per introdurre nell'All. 4 al D.Lgs. 217/06 – attualmente vuoto - una serie di prodotti da commercializzare come substrati di coltivazione. In questo panorama complesso, il presidente di Assofertizzanti evidenzia come sia necessario che produttori e distributori, si impegnino, anche attraverso la collaborazione con le organizzazioni degli agricoltori, affinché gli agricoltori non vengano disorientati da un'infinità di offerte più o meno vantaggiose. Non solo: è fondamentale che denuncino ed emarginino quegli operatori che, cercando una copertura legale, mettono in atto una concorrenza sleale per ingannare i clienti creando serio imbarazzo per il settore. Infine, rimane un obiettivo primario la promozione dell'utilizzo di materiali di qualità rispettosi dell'ambiente e delle produzioni.