Serata d’informazione, di dialogo e di scambio nella cornice di un mercato di prodotti regionali, questa manifestazione ha avuto luogo in un momento importante per la filiera, in linea diretta con la riforma OCM.
Le regioni associate ad Areflh (Assemblée des Régions Européennes Fruitières, Légumière set horticoles-Assemblea delle Regioni Ortofrutticole Europee) hanno presentato le loro produzioni tipiche di stagione, illustrando la varietà e la qualità dei loro prodotti: Andalusia, Aquitania, Basse-Normandia, Bolzano, Catalogna, Centre, Emilia-Romagna, Estremadura, Ile de France, Languedoc-Roussillon, Limousin, Midi-Pyrénées, Murcia, Navarra, Pays de la Loire, Piemonte, Provence-Alpes-Côte d’Azur, Rhône-Alpes, Trentino, Valencia.
Oltre 250 parlamentari europei, membri della Commissione e rappresentanti delle Organizzazioni Professionali europee, nazionali e regionali, si sono riuniti a Bruxelles su invito di AREFLH.

AREFLH, nella persona del Presidente, Luciano Trentini, della Regione Emilia-Romagna, ha ricordato il ruolo fondamentale delle organizzazioni dei produttori in un settore in cui l’organizzazione professionale è ancora poco diffusa (35-40%), rispetto ad una grande distribuzione europea forte e concentrata. Il mantenimento, il miglioramento e la semplificazione dei programmi operativi rappresentano il fondamento di una OCM che favorisca la concentrazione dell’offerta, il miglioramento della qualità, l’aggiornamento e la modernizzazione degli strumenti produttivi, un fondamento prioritario in un momento in cui l’Europa vive un processo di liberalizzazione accelerata dei mercati. La parziale integrazione delle produzioni ortofrutticole nel meccanismo degli aiuti disaccoppiati avrà un effetto negativo immediato sull’organizzazione della produzione e sull’equilibrio del mercato, con conseguenze che non sono ancora state valutate.

La signora Mauperon, rappresentante la DG Agri della Commissione dell’Unione Europea, ha tracciato un quadro delle sfide e delle pressioni con le quali il settore si trova sempre più spesso a doversi confrontare. Le negoziazioni internazionali, multilaterali e bilaterali, in particolare nell’ambito di EUROMED, la cui scadenza è fissata nel 2007, quelle condotte dall’OCM, e il ciclo di Doha, avranno un sicuro impatto sul mercato europeo.

Un altro tema di portata internazionale, per le conseguenze sui nostri scambi commerciali, sono le barriere fitosanitarie che frenano le nostre esportazioni e richiedono un’attenzione particolare al fine di migliorare l’accesso ai mercati dei paesi terzi.

L’OCM riformata si farà carico delle gestione delle crisi congiunturali e della dinamicizzazione dei consumi attraverso la promozione e la comunicazione. Le organizzazioni dei produttori costituiscono lo strumento scelto oggi per rispondere alla concentrazione delle grandi catene di distribuzione e per migliorare la posizione dei produttori raggruppando l’offerta, e restano uno strumento chiave dell’Organizzazione Comune del Mercato.

La signora Salinas, Deputata Europea, membro dell’Intergruppo Ortofrutta, si è schierata a favore di una OCM maggiormente attraente, ambiziosa e snella, che consenta alle Organizzazioni dei Produttori di diventare rapidamente una realtà maggioritaria. Per ottenere questo risultato, il sostegno della UE deve essere portato al 6% del fatturato delle Organizzazioni dei Produttori. La signora ha applaudito l’assunzione della gestione delle crisi da parte dell’OCM, ma ha denunciato l’assenza di nuovi mezzi finanziari per tale scopo.

Le produzioni europee di ortofrutta sono minacciate dai paesi terzi che godono di un accesso allargato, grazie ad accordi bilaterali e multilaterali conclusi dalla UE laddove non esiste alcuna reciprocità (barriere fitosanitarie). Se l’Europa vuole conservare le sue produzioni e garantirsi così l’autonomia alimentare, deve attuare una politica che permetta ai produttori europei di affrontare una concorrenza che dispone di vantaggi importanti.

E’ stato fissato un appuntamento con il Parlamento Europeo e con la Commissione per mettere in luce le conseguenze degli schemi presentati nell’ambito della riforma e per ricordare le richieste delle regioni associate ad Areflh.