La zootecnia è il settore dell'agricoltura che negli ultimi anni ha introdotto con maggiore frequenza tecnologie innovative per rendere gli allevamenti più efficienti e sostenibili, con uno sguardo al benessere animale. Se alcune innovazioni, come ad esempio i robot di mungitura, hanno una lunga storia alle spalle, aziende e startup lavorano costantemente per sviluppare nuove soluzioni e l'undicesima Conferenza Internazionale sulla Zootecnia di Precisione è stata una vetrina per alcune di esse.

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Tra i filoni di sviluppo sicuramente più battuti c'è il monitoraggio delle stalle, sia dal punto di vista della qualità dell'aria, sia del comportamento degli animali. Sul primo fronte lavora Cynomys, una Pmi innovativa di Genova che ha messo a punto una suite di dispositivi IoT-AI installabili in stalla per monitorare costantemente la qualità dell'aria respirata dagli animali. Come ci spiega Fabiana Surace, cofounder e responsabile Comunicazione e Marketing, la strumentazione è stata sviluppata dopo anni di lavoro e di confronto con gli agricoltori e i tecnici ed è pensata per resistere a lungo in ambienti sporchi e con esalazioni di sostanze corrosive.

 

 

I sensori registrano fino a trenta parametri ambientali (umidità, temperatura, ammoniaca, anidride carbonica, polveri sottili, eccetera) che vengono caricati in cloud e sono disponibili sulla piattaforma sviluppata da Cynomys. L'agricoltore o il tecnico può così avere sempre sotto controllo la qualità dell'aria in stalla, che rappresenta un fattore produttivo importante e un elemento che concorre al benessere animale. Inoltre, sempre più spesso, questi parametri sono richiesti per determinare la reale sostenibilità ambientale degli allevamenti e i progressi fatti per diminuire le emissioni di gas climalteranti.

 

Sempre sul fronte delle emissioni GHG lavora invece C-Lock, azienda statunitense che ha messo a punto un device dedicato al mondo della ricerca. Si tratta di una stazione di alimentazione mobile per bovini che, contestualmente alla fornitura della razione, è in grado di misurare le emissioni di gas dalla bocca dell'animale ed è quindi in grado di quantificare la presenza di alcuni gas climalteranti, come l'anidride carbonica, il metano e l'idrogeno.

 

Un altro sensore installabile in stalla è quello proposto da Boehringer Ingelheim, multinazionale famosa per i suoi prodotti per la cura degli animali. Come ci racconta Simone Andreoni, Swine Technical Services manager, la prevenzione dell'insorgenza di malattie sta rivestendo un ruolo sempre più cruciale per avere degli allevamenti più sostenibili, sia dal punto di vista economico che ambientale. Per questo Boehringer Ingelheim ha sviluppato un device, denominato SoundTalks®, installabile nelle porcilaie, che contiene un microfono che ascolta costantemente i versi dei maiali.

 

Il device SoundTalks® di Boehringer Ingelheim

Il device SoundTalks® di Boehringer Ingelheim

(Fonte foto: Boehringer Ingelheim)

 

A questo device è abbinato un software in grado di riconoscere i colpi di tosse dei suini e di interpretarli per identificare in maniera precoce l'insorgenza di malattie all'apparato respiratorio. In questo modo l'allevatore, che riceve un alert sul proprio smartphone, può recarsi nel box per controllare lo stato di salute degli animali ed eventualmente intervenire in maniera tempestiva, ad esempio allontanando il capo malato e curandolo.

 

Telecamere sono invece installate da beFarm®, spinoff del Gruppo VEM, che ha sviluppato un sistema di analisi delle immagini per interpretare il comportamento degli avicoli. Come ci racconta Alessandro Boschetti, Innovation Team leader di beFarm®, sul soffitto dei capannoni vengono installate delle telecamere che riprendono l'ambiente sottostante e dei sensori ambientali. Le immagini vengono analizzate da un algoritmo di image recognition che è in grado di individuare la presenza dei singoli animali e di interpretarne il comportamento.

 

Se ad esempio gli uccelli si raggruppano in cluster compatti è probabile che ci sia qualcosa di anomalo, lo stesso vale se non si alimentano o non si muovono. Alle immagini si aggiunge il monitoraggio dell'aria all'interno dell'allevamento. Il farmer ha così la situazione sempre sotto controllo, anche da remoto, e può intervenire in maniera veloce se qualcosa non funziona come dovrebbe.

 

Diverse anche le soluzioni per le bovine da latte. Datamars, che già ha a catalogo molte soluzioni per la zootecnia di precisione, ha portato delle marche auricolari dotate di chip RFID per il riconoscimento e il monitoraggio degli animali. Inoltre è disponibile una marca che, al momento del posizionamento all'orecchio dell'animale, preleva una piccola quantità di tessuto che può essere poi analizzata dal punto di vista genetico per valutare le potenzialità dell'animale e procedere quindi ad una scelta più mirata della destinazione del capo. Sono anche disponibili collari per valutare il comportamento degli animali in stalla e identificare con precisione i calori o le possibili problematiche.

 

Sempre dedicata al mondo dei bovini è la soluzione di Innogando, startup spagnola che ha sviluppato dei collari smart alimentati da un piccolo pannello solare integrato, in grado di rilevare la posizione della vacca o del manzo al pascolo e di analizzare il comportamento dell'animale, anche in questo caso per rivelare lo stato fisiologico (calori, zoppie, malattie, eccetera).

 

Tra gli espositori dell'undicesima conferenza sul precision livestock farming c'era anche Dinamica Generale, azienda mantovana che ha proposto un ampio catalogo di soluzioni basate sulla spettroscopia NIR. A fare bella mostra di sé presso lo stand c'era AgriNIR, un sensore portatile e connesso in grado di caratterizzare diverse tipologie di biomasse, dalle granaglie al foraggio, dai liquami al digestato.

 

AgriNIR™ di Dinamica Generale

AgriNIR di Dinamica Generale

(Fonte foto: Dinamica Generale)

 

Come sottolineato da Manuela Manzoli, Sales manager di Dinamica Generale, il plus di questa soluzione è di essere completamente connessa: questo consente all'agricoltore o al tecnico di valutare in maniera veloce e precisa la qualità del prodotto che ha a disposizione per offrire, ad esempio, un'alimentazione di precisione agli animali o una concimazione corretta dei campi. I dati raccolti da AgriNIR sono caricati sulla piattaforma di analisi sviluppata da Dinamica Generale e sono alla base di quell'approccio di gestione di precisione a 360 gradi della stalla che è il paradigma dell'agricoltura 4.0.

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