Sino a ieri ci si affidava alla zoognostica, materia di studio e di esame per agronomi e veterinari, per definire le caratteristiche di ogni razza all'interno delle diverse specie animali.

Risultato dell'interazione fra espressione genetica e ambiente esterno, la zoognostica racconta l'aspetto esteriore di un animale ed è fra gli strumenti di lavoro di chi si occupa di selezione e miglioramento genetico.

Strumenti che oggi contemplano la genomica, branca della biologia molecolare che dagli anni 80 ha affiancato il lavoro dei genetisti, ottimizzando i risultati della selezione.

 

La fenomica

Oggi chi opera in campo genetico può affidarsi anche alla fenomica, di recente introduzione nel "cassetto degli attrezzi" a disposizione dei genetisti.

Con la definizione di fenomica, nuova branca della biologia, si intende l'insieme dei mezzi e delle tecnologie che consentono di analizzare e interpretare le informazioni fenotipiche multidimensionali di un animale.

Un insieme di informazioni che raccoglie sia i dettagli visibili, dunque all'esterno dello stesso animale, sia quelli molecolari e che si potrebbero definire "interni".

 

Impegno scientifico

Per sviluppare la fenomica e il suo impiego nel miglioramento genetico è stato creato un network scientifico, lo European network on livestock phenomics,  che fra i suoi obiettivi ha posto al centro la sostenibilità delle produzioni animali.

A guidare il neo sodalizio scientifico è Luca Fontanesi, docente al Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari dell'Università di Bologna.

Il progetto prevede il coinvolgimento e la collaborazione di scienziati di tutta Europa e non solo e rientra a pieno titolo nel novero delle "Cost action", come sono definite le attività per la creazione di reti di ricerca internazionali.

Il nuovo network, in sintesi riconosciuto dalla sigla "Eu-Li-Phe", coinvolge oltre 150 ricercatori provenienti da decine di paesi europei ed extraeuropei.

 

Gli obiettivi

"Utilizzare nuovi sistemi - afferma Luca Fontanesi - per migliorare i metodi di selezione negli animali di interesse zootecnico, con l'obiettivo di ottenere un aumento dell'efficienza e della resilienza e al contempo un maggior benessere animale  è una via obbligata per raggiungere la sostenibilità economica, ambientale e sociale delle produzioni animali, a livello globale".

 

L'applicazione della fenomica si sta infatti rivelando come strumento di grande utilità per la zootecnia di precisione.

La raccolta dei dati che confluiscono nel complesso dell'analisi fenomica contribuiscono infatti a monitorare le condizioni di benessere animale e al contempo intervengono nella prevenzione sanitaria e nell'ottimizzare l'alimentazione degli animali.

 

Le prossime tappe

Nei prossimi quattro anni saranno al lavoro cinque equipe di ricercatori che riuniscono esperti di molte discipline diverse, in modo da integrare i vari aspetti della fenomica. "L'obiettivo - sottolinea Fontanesi - è quello di favorire l'interdisciplinarietà, il coinvolgimento degli operatori del settore delle produzioni animali, di chi ha ruoli di indirizzo e programmazione e permettere il trasferimento delle conoscenze."