Continua ad aumentare il divario delle quotazioni della carne fra Italia e Unione europea, ma in questo caso lo “spread” è tutto a vantaggio dell'Italia.

Mentre nel resto d'Europa i prezzi calano, in Italia aumentano, indifferenti alla chiusura di ristoranti e al calo dei consumi che ne consegue.
Accade per carni bovine e avicole, ma non per i suini, che in questo caso si allineano al trend europeo, perdendo posizioni.
Ma andiamo con ordine, partendo dall'andamento dei prezzi delle carni bovine nella Ue.
 

I bovini nella Ue

L'emergenza coronavirus, che ha imposto la chiusura dei ristoranti e più in generale di tutta la ristorazione collettiva, mense comprese, ha comportato un calo dei consumi che ha trascinato verso il basso le quotazioni.

Poco conta che nella seconda settimana di aprile il prezzo dei bovini da carne abbia segnato un modesto aumento dello 0,6%, come si legge nelle analisi diffuse dalla Commissione europea.

Il divario con i prezzi dello stesso periodo dell'anno precedente è forte, quasi il 12% in meno.
Peggio ancora per la carne dei bovini delle razze da latte, il cui prezzo è ancora in flessione e che rispetto all'anno precedente perde quasi il 35%.
 


Stop all'import

Ci sono molti elementi che confermano come la caduta dei prezzi sia da collegare alla flessione dei consumi.

La produzione di carne bovina, infatti, è sostanzialmente stabile e mostra solo un leggero aumento, inferiore all'1%.
Importante è poi la caduta delle importazioni nel periodo fra gennaio e febbraio di quest'anno.

Rispetto al 2019 le importazioni di carne bovina nella Ue sono diminuite di 24mila tonnellate, il 30% in meno. Quindi c'è meno carne in Europa, ma ciò non basta a sostenere i prezzi.
 
 

La carne bovina in Italia

Il calo delle importazioni e le difficoltà alla movimentazione delle merci fra i paesi comunitari ha giocato a favore del mercato italiano, dove la produzione di carne bovina è insufficiente a soddisfare la domanda.

Ne hanno tratto vantaggio le carni di qualità, come si nota osservando l'andamento del grafico di prezzo dei vitelloni pubblicato da Ismea, con le quotazioni in costante aumento da alcuni mesi.

Per le vacche a fine carriera, parallelamente a quanto già osservato sui mercati europei, si verifica invece una costante caduta delle quotazioni, ferme in media a 0,98 euro al chilo, quasi il 17% in meno rispetto a un anno fa.
 

Andamento del prezzo dei vitelloni
(Fonte: © Ismea)

Rallentano i suini

E' ormai solo un ricordo la corsa dei prezzi dei suini, sospinti dalla crisi della suinicoltura cinese, alle prese con la peste suina africana.

Nella seconda settimana di aprile le quotazioni medie europee sono infatti calate quasi del 2%, fermandosi a 183,1 euro al quintale.
Il divario con l'anno precedente si ferma così a un modesto più 7,4%, mentre a inizio 2020 si potevano ancora spuntare prezzi di oltre il 40% più alti rispetto al 2019.
 


I suini in Italia

Situazione analoga è quella registrata per la suinicoltura italiana, dove i prezzi sono in flessione da inizio anno.
Il prezzo medio dei suini da macello registrato da Ismea si ferma nel mese di marzo a 1,37 euro/kg, con una flessione del 4,2% rispetto a febbraio.

A differenza di quanto accade per il prezzo medio europeo, si mantiene alta in Italia la distanza dai prezzi dell'anno precedente, che ancora oggi sono di quasi il 27% più elevati rispetto al 2019.

Una situazione che favorisce la propensione degli allevatori a investire, come evidenzia il costante aumento del prezzo dei suini da allevamento.
Tenendo conto della caduta dei consumi, che comunque ha coinvolto anche questo settore, sarà importante monitorare l'evoluzione del mercato per essere pronti a cogliere segnali di svolta verso il basso più decisi.

 

Andamento del prezzo dei suini da macello
(Fonte: © Ismea)

L'avicoltura europea...

Continuano a perdere posizioni i prezzi dei broiler sul mercato europeo, scesi a 181,02 euro al quintale nella seconda decade di aprile, con una flessione dell'8,4% rispetto a marzo e un preoccupante meno 4,4% nel confronto con il 2019.

Si tratta di prezzi inferiori a quelli registrati in media nel periodo 2015-2019, come mette in evidenza il grafico che segue, predisposto dalla Commissione europea.

Come per le per le carni suine e bovine, anche in questo caso la caduta delle quotazioni medie europee può trovare motivazione nel cambiamento dei consumi innescato dell'emergenza sanitaria.
 

 

...e quella italiana

Ripetendo uno schema già visto per il mercato delle carni bovine, il settore avicolo italiano si distingue da quello europeo facendo registrare significativi aumenti in quasi tutti i settori.

Le analisi realizzate a questo proposito dal Crefis, il Centro per le ricerche economiche sulle filiere sostenibili dell'Università Cattolica di Piacenza, diretto da Gabriele Canali, segnala in marzo aumenti significativi.

In crescita i prezzi dei polli e delle galline, che hanno toccato i valori più alti registrati da settembre-ottobre del 2019.
In aumento anche i conigli, che allontanano così il timore di una crisi di mercato innescata nei mesi precedenti.
Nessuna crescita per i tacchini, ma solo una lieve flessione che al momento non sembra destare eccessive preoccupazioni.
 

Prezzi degli avicunicoli, variazione % marzo 2020 – febbraio 2020
(Fonte: © Crefis)

Lo scenario

Come interpretare il differente andamento del mercato delle carni in Italia rispetto alla media europea?
Non attraverso il calo dei consumi, che avviene in Italia come negli altri Paesi europei ed è collegato allo stop della ristorazione collettiva.

Semmai nelle difficoltà alla movimentazione delle merci, che favorisce in qualche misura le produzioni interne.
Quando l'emergenza coronavirus allenterà la presa, consentendo un ritorno almeno parziale alla normalità, i mercati potrebbero trovare un nuovo assetto, interrompendo la “protezione”, pur involontaria, che hanno sino ad ora concesso alla carne italiana. Meglio tenerne conto.
Compito difficile quello delle previsioni di mercato.
Un aiuto può venire dall'esame delle tendenze in atto. Ma occorre conoscere i "numeri della carne" e in tempi di mercati globali lo sguardo deve allargarsi a livello internazionale.
Le fonti non mancano e AgroNotizie le raccoglie per dare ai lettori gli strumenti per orientarsi.