La Val di Chiana, la grande vallata che si stende tra Siena e Arezzo, è tornata a celebrare la sua razza bovina simbolo, la chianina, con la quattordicesima edizione de 'La valle del Gigante Bianco', un nome suggestivo, ma non certo esagerato per esemplari che nei tori superano 1,9 metri al garrese per oltre 1.700 chilogrammi.

Dal mantello bianco e il naso e le mucose nere, le corna corte dalla punta scura, la chianina è una razza molto versatile, allevata tradizionalmente in stabulazione fissa, ma anche allo stato semibrado, in passato era usata anche come bestia da tiro e oggi apprezzatissima per la sua carne, di cui deve essere fatta la famosa bistecca alla fiorentina, per poter essere considerata veramente tale.

Così per due fine settimana, quello del 25-27 maggio e dell'1-3 giugno, si sono succedute iniziative dedicate alla valorizzazione e alla scoperta di questa razza bovina, con rievocazioni storiche, visite agli allevamenti, percorsi cicloturistici, convegni e, ovviamente, cene e degustazioni.

Una rassegna, organizzata dagli Amici della chianina in collaborazione con il comune di Sinalunga e il Consorzio di tutela del Vitellone Bianco dell'Appenino centrale, con sede principale a Bettolle ma dislocata anche in altri comuni aretini e senesi della vallata.

Come ha detto l'assessore regionale all'Agricoltura Marco Remaschi la chianina è uno dei grandi ambasciatori del mondo rurale e della gastronomia Toscana nel mondo. E metterla al centro di una manifestazione così ricca e articolata è un'idea giusta e vincente perché consentirà di valorizzare questa preziosa e antica razza bovina proprio nel suo territorio, consentendo a un pubblico vastissimo di conoscere da vicino e di apprezzare le qualità culturali, artistiche e gastronomiche di tutta l'area.

Una visione ribadita anche da Giovanni Corti, presidente degli Amici della chianina, che vede nella manifestazione dei giorni scorsi un motore per lo sviluppo socio-economico dell'intero territorio, collegandosi a tantissimi settori: quello enogastronomico legato all'alimentazione, quello rurale-agricolo legato a tanti allevatori e produttori, quello culturale legato alla storia della zona, quello turistico legato alla scoperta lenta e sostenibile di una vallata piena di ricchezze.

Ora l'appuntamento è rinnovato al prossimo anno per la quindicesima edizione.