Se la firma sul decreto ministeriale che rende operativo il pacchetto latte è la carota, la stretta sulle multe latte, con gli esattori che tornano a bussare alle porte delle stalle, è il bastone. Ma bisogna anche prendere atto che mentre i benefici del pacchetto latte riguardano tutti i produttori, la riscossione delle multe coinvolge una minoranza, ma non per questo l'argomento può essere trascurato. Iniziamo dal pacchetto latte che ora diviene operativo dopo la firma del ministro per le Politiche agricole, Mario Catania, che segue a distanza di quasi un anno l'approvazione in sede comunitaria. Giusto in tempo, verrebbe da dire, visto che il provvedimento contiene al suo interno le norme che regolano la contrattazione collettiva del latte da parte delle organizzazioni dei produttori. Come non ricordarsi allora che in Lombardia, in Piemonte e ora anche nel Lazio, gli allevatori sono alle prese con il rinnovo degli accordi sul prezzo. Accordi che segnano il passo per la distanza delle parti, gli allevatori che chiedono almeno 41 centesimi al litro e le industrie che fermano le loro proposte al prezzo attuale, appena 38 centesimi.

 

La parola alle OP

Forse è prematuro affidare alle nuove norme il compito di dare una svolta a queste trattative. Le organizzazioni dei produttori (OP) nel comparto latte sono ancora poche e “governano” una quota modesta del latte prodotto in Italia. Ma dal pacchetto latte arriva una spinta alla nascita di queste OP per le quali sono fissate le procedure e i requisiti per il loro riconoscimento. Dopo questo passaggio, spiega una nota dello stesso ministero, le OP potranno negoziare collettivamente i contratti per la consegna del latte. I contratti, è bene ricordarlo, dovranno essere in forma scritta, come previsto dalle norme comunitarie e ribadito da quelle nazionali e in particolare dall'articolo 62 della legge 27/2012 (quella sulle “liberalizzazioni”), che fissa anche i tempi dei pagamenti.

 

Formaggi con il freno

Il pacchetto latte si occupa poi della programmazione delle produzioni dei formaggi che ora viene resa possibile in deroga alle norme sulla concorrenza. Per rendere operativo questo passaggio sarà istituito presso il ministero un comitato con il compito di valutare i piani produttivi proposti dai Consorzi di tutela. Speriamo si faccia in fretta perché il mercato dei due principali nostri Dop, il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano, segna prezzi inferiori a quelli dello scorso anno. E la causa è anche della spinta produttiva generata dal buon andamento dei prezzi nei mesi precedenti. Una frenata è già in atto, ma bisogna rallentare ancora per ridare tonicità al mercato e una riduzione sarebbe utile anche per la produzione di latte. Le proiezioni sulla campagna lattiero-casearia 2012/2013 dicono infatti che ci stiamo avvicinando pericolosamente ai massimi livelli consentiti dalle quote latte, 11,83 milioni di tonnellate. Come anticipato da Agronotizie nelle scorse settimane, se superiamo questo limite sarà di nuovo stagione di multe per l'Italia.

 

Riecco gli esattori

Già, le multe. Da due anni l'Italia è esente da multe per aver rispettato i vincoli comunitari e oggi si invitano i produttori a spingere sul freno per evitare nuove infrazioni. Ma resta il problema delle multe passate. In ballo ci sarebbero circa 1,7 miliardi di euro, dei quali solo una parte esigibili, ma per i quali non si è mai proceduto, salvo qualche tentativo, alla riscossione. Non c'è da stupirsi di tanto tentennamento. Troppe incertezze e troppe polemiche hanno cristallizzato una situazione dove a volte riesce persino difficile distinguere fra “buoni” e “cattivi”. Non a caso la maggior parte delle multe, infatti, non può essere sottomessa a riscossione coatta, perché ancora oggetto di contenzioso fra Stato e produttori. Ma gli altri, quelli le cui multe sono esigibili, devono preparasi a ricevere la visita degli esattori. Lo prevede una norma inserita all'interno della “legge stabilità” che affida ad Agea ed Equitalia, affiancate dalla Guardia di Finanza, il compito di notificare la riscossione. E già scattano le prime reazioni fra chi grida all'ingiustizia e chi esulta per il ritorno alla legalità. Solo una cosa è certa. Di quote se ne parlerà ancora.