Per le quote latte c'è un doppio allarme. Ne stiamo producendo troppo e corriamo il rischio di incorrere di nuovo nelle sanzioni comunitarie. E come se non bastassero le nuove multe, per quelle vecchie, mai pagate da alcuni allevatori, c'è di nuovo la minaccia che alle porte degli allevamenti tornino a bussare gli esattori. Ma andiamo con ordine e partiamo dalle possibili nuove multe. Da inizio anno le consegne di latte continuano ad aumentare. Nonostante una frenata che si è registrata a luglio, siamo ad un più due percento e le proiezioni per fine anno dicono che la quota di riferimento nazionale sarà superata di almeno 300mila tonnellate. Il che si traduce in nuove multe milionarie. L'allarme è venuto dal ministro per le Politiche agricole, Mario Catania, che ha esortato gli allevatori a spingere sul freno per evitare le sanzioni comunitarie. E una frenata ci sarà, anche grazie alla calura estiva alla quale le vacche hanno reagito calando la produzione di latte. Vedremo se sarà sufficiente a contenere la produzione entro i 10,883 milioni di tonnellate, che rappresenta il vincolo che Bruxelles ci ha imposto.

 

Stretta finale (forse)

Se pure si eviteranno le nuove multe, sarà invece difficile eludere quelle passate. Il problema non è di oggi e fra troppi tira e molla si è trascinato per anni senza mai giungere ad una conclusione. Riuscirà Mario Catania in ciò che molti suoi predecessori non sono riusciti? Ovvero riscuotere quella parte di multe, circa 700 milioni di euro su un totale di 4 miliardi, divenute esigibili? Stando ad alcune recenti dichiarazioni del ministro, è in fase di emanazione un provvedimento che dovrebbe imprimere una svolta alla questione. Agea ed Equitalia potranno presentare nuovamente il conto agli allevatori inadempienti, multe che in alcuni casi raggiungono cifre importanti. Tanto da far temere il collasso degli stessi allevamenti coinvolti. Il ministro, intanto, ha di nuovo invitato i produttori interessati a regolarizzare la propria situazione ricorrendo alle formule di rateizzazione delle multe pregresse.

 

Promesse mancate

Un invito che difficilmente sarà raccolto dagli irriducibili del “no alle quote”, che già in passato hanno rifiutato le opportunità di regolarizzare la propria posizione. Quelli che invece le multe le hanno pagate e le quote, quando necessario, le hanno comprate, stanno ancora spettando i soldi promessi a sostegno del settore lattiero-caseario. Al dicastero dell'Agricoltura c'era Luca Zaia e i soldi, 45 milioni di euro, dovevano arrivare dalla nuova apertura alla rateizzazione delle multe. Eravamo nell'aprile del 2009, come puntualmente documentato anche da “Agronotizie”, ma di quei soldi gli allevatori non hanno visto nemmeno un centesimo. E da via XX Settembre, dopo Zaia, sono passati altri tre ministri. E forse ne servirà un altro ancora.