Durante l'evento di presentazione, il 23 aprile scorso, sono stati definiti gli argomenti dei quali ricercatori, addetti ai lavori, operatori del settore, discuteranno dall'1 al 5 maggio prossimi e rivelati i numeri dell'evento, fino ad oggi.
Era il 1988 quando in Italia, a Cesena, fu varata la prima edizione che poi si è tenuta ogni quattro anni in giro per il mondo, un evento che è un tradizionale momento di confronto internazionale sulla fragolicoltura. Quest'anno le registrazioni hanno superato le ottocento e poco meno della metà arrivano dalla Cina, Paese che punta a ospitare la prossima edizione dell'Iss. Nonostante la versione forzatamente virtuale, gli organizzatori, Crea e Università Politecnica delle Marche, non hanno rinunciato, come era stato programmato, a mostrare ai partecipanti tutte le possibilità di coltivazione italiane. "L'idea italiana, che ha vinto contro quella che era proposta dal Belgio, era quella di mettere in mostra il sistema Paese. Dalla Sicilia al Trentino-Alto Adige le tecniche di coltivazione sono diverse, così come le varietà coltivate", ha detto Gianluca Baruzzi del Crea di Forlì. L'Iss italiano si chiama 065 e non perché sia la 65ma edizione. "La fragola è una coltivazione che si può estendere dalla latitudine 0, l'Equatore, fino a latitudine 65, nell'estremo Nord. Questo è stato un messaggio che all'Iss del Canada è risultato vincente e che è stato la chiave di volta per portare in Italia il simposio", ha precisato il professor Bruno Mezzetti dell'Università Politecnica delle Marche.
Sono quindici le sessioni in plenaria, oltre trenta in parallelo, 120 le presentazioni orali e 180 i poster, questi i numeri dell'Iss italiano, un evento che vuole mettere a confronto il mondo accademico scientifico con quello industriale a livello internazionale e il fatto che si lavori tramite connessione online non significa che ci sia meno interattività. "La vetrina di questo simposio darà spazio a tutti i principali programmi di breeding nel mondo. Solo negli ultimi cinque anni sono più di duecento le nuove varietà registrare solo per quanto riguarda il registro europeo, l'attività è frenetica", ha detto ancora Baruzzi. I temi che saranno discussi vanno dal cambiamento climatico all'innovazione varietale, dalle biotecnologie alle tecniche di coltivazione alle proprietà delle fragole in ottica di benefici per la salute del consumatore.
"Abbiamo cercato di organizzare la piattaforma per seguire il simposio in modo che sia interattiva, non sarà solo una questione di seguire conferenze e presentazioni online. Sono compresi i tour nelle aziende e sarà un evento con la possibilità di confrontarsi con ricercatori di tutto il mondo", ha detto ancora Mezzetti. Durante la giornata tecnica, il 5 maggio, l'Iss porterà gli iscritti dentro al campo varietale Martorano 5, a Cesena, in collaborazione con Crpv e Soi. "Ci collegheremo dal campo" ha detto Gianluca Baruzzi. "Lì abbiamo messo a dimora appositamente per l'occasione, quaranta varietà ad alto fabbisogno di freddo che arrivano da una decina di gruppi di breeding. I singoli breeder e solo loro saranno in presenza e presenteranno queste varietà".
Grande attenzione al Simposio della fragola arriva da Pechino, infatti era presente virtualmente all'evento del 23 aprile scorso anche Yuntao Zhang, professore dell'Academy of agriculture and forestry science di Pechino. La Cina ha organizzato, in contemporanea all'evento italiano, un simposio ombra che si collegherà con quello italiano. "I rapporti con la Cina - ha raccontato Mezzetti - nascono da prima del 2012, dal 2008 quando in Spagna seguimmo assieme l'Iss, ci fu una forte battaglia fra Cina e Usa e i cinesi portarono il simposio in Cina. Dal 2012 abbiamo sempre mantenuto i rapporti, sono venuti in Italia più volte. Dalla Cina saranno collegate più o meno cinquecento persone". L'ottica è anche quella di collaborare dal punto di vista del breeding come già il Crea sta facendo. "Andare in Cina non è facile" ha precisato Baruzzi. "Il Crea sta portando avanti ricerche finalizzate a incroci intervarietali. Loro sono interessati molto alla dolcezza, praticamente è assente l'acidità, e amano colorazioni più tenue. C'è grande difficoltà però a superare le barriere fitosanitarie in ingresso". D'altra parte la Cina è il primo produttore mondiale di fragole. Secondo i dati Fao relativi al 2019 produce 3,2 milioni di tonnellate su 125mila ettari. L'Italia invece, secondo le stime del Cso Italy nel 2021, avrà una superficie coltivata di 3.900 ettari, con un aumento al Sud che ora rappresenta il 65% della coltivazione di fragole.
Presenti virtualmente all'evento del 23 aprile scorso anche molte aziende vivaistiche che hanno raccontato le novità che porteranno al simposio e tratteggiato, per quanto riguarda il breeding, su cosa stanno lavorando: vincere la sfida dei cambiamenti climatici, trovare varietà che siano sostenibili per l'ambiente, che abbiano caratteristiche organolettiche ottime e che soddisfino il consumatore, aumentare shelf life e sapore e spingere sulla precocità per andare a riempire finestre libere di mercato. Fra gli interventi anche quello della romagnola Geoplant, Lucilla Danesi ha raccontato: "Facciamo miglioramento da trenta anni e proprio il breeding ci ha permesso di diventare un'azienda internazionale. All'Iss, fra le varietà che porteremo, ci sono anche due novità, Talia e Auge".
L'anno di tempo in più avuto dagli organizzatori dell'Iss di Rimini non è andato sprecato. Oltre ad aver avuto modo di ritarare tutta l'organizzazione sulla necessità di andare online, sono stati già stampati gli atti, quindi tutti i contenuti scientifici dell'Iss. Proprio durante la presentazione è arrivato in diretta il volume che raccoglie i documenti e, prima dell'inizio dell'Iss anche in Cina riceveranno gli acta. La piattaforma per seguire l'Iss andrà online il giorno 30 aprile alle ore 16.00 e resterà disponibile per dodici mesi.