I fitoregolatori sono impiegati nell’industria dell’uva da tavola ormai da decenni tuttavia permane tra gli agricoltori italiani confusione e qualche dubbio sul loro corretto uso.
Tale situazione proviene dalle caratteristiche peculiari dell’uva da tavola italiana fondata principalmente sulla coltivazione di varietà con semi.

In Paesi come California, Cile o Sudafrica con una lunga tradizione di coltivazione di varietà seedless, gli agricoltori hanno maggiore dimestichezza nell’impiego corretto di fitoregolatori. Le varietà seedless tradizionali (Thompson seedless e Flame seedless) hanno infatti bisogno di numerosi interventi con fitoregolatori per raggiungere caratteristiche commerciali adeguate.

Cosa sono?
I fitoregolatori (traduzione dell’inglese PGR: Plant Growth Regulators) sono sostanze chimiche presenti in concentrazioni molto basse che regolano numerosi processi di crescita nella pianta. I fitoregolatori di sintesi simulano l’azione dei fitormoni naturali presenti nella pianta.
Sul mercato sono presenti diversi fitoregolatori tuttavia nell’uva da tavola i maggiormente impiegati sono:
- Gibberelline per allungamento grappolo, diradamento infiorescenze e ingrossamento acino.
- Citochinine per ingrossamento acino.
- Ethephon, promotore del fitormone etilene, per la promozione del colore in varietà a bacca colorata.

Per l’uva da tavola in Italia è registrato solamente l’impiego di gibberelline. Tra le tante gibberelline esistenti (più di 110) la più utilizzata è la GA3, comunemente chiamata acido gibberellico (in questo articolo per brevità GA).

Trattamento con fitoregolatori

A cosa servono?
GA ha effetti diversi a seconda della fase in cui è utilizzato. In fase di germogliamento-prefioritura potrebbe essere utilizzato per l’allungamento del rachide. In fase di fioritura di alcune varietà seedless GA può essere utilizzato per il diradamento delle infiorescenze e ottenere un grappolo più spargolo.
In fase di ingrossamento acino GA viene comunemente utilizzato per aumentare il peso e le dimensioni finali della bacca.

Quali sono le controindicazioni?
Oltre ad avere gli effetti su indicati, GA interviene anche nel processo di differenzazione a fiore delle gemme per l’anno successivo. GA influisce sulla fertilità del vigneto riducendo il numero e la dimwnsione dei grappoli nell’anno successivo a seconda della fase in cui viene utilizzato e della dose impiegata.

L’uso di GA in fase di germogliamento per l’allungamento del rachide è sconsigliato perché in questa fase la differenzazione a fiore delle gemme è fortemente inibita dalle gibberelline. Inoltre l’uso di GA in fase di germogliamento può influire negativamente sulla fioritura dell’anno in corso.
Per l’allungamento del rachide è preferibile intervenire con tecniche agronomiche alternative.
L’uso di GA in fioritura per uve con semi è assolutamente da evitare.

L’applicazione di GA in fase di ingrossamento acino ha maggiori margini di sicurezza per la fertilità dell’anno successivo. Questo tipo di intervento oltre ad aumentare le dimensioni finali della bacca contribuisce a uniformare le dimensioni degli acini all’interno del grappolo. 

L'uniformità di bagnatura dei grappoli è decisiva
per la riuscita dell’intervento con i fitoregolatori

Le dosi di applicazione vanno modulate a seconda della varietà e dell’effetto di ingrossamento desiderato considerando che dosi maggiori di GA rallentano l’accumulo di zuccheri ritardando la maturazione e dosaggi eccessivi riducono il colore e aumentano la sensibilità a marciumi.

Quando si usano?
In molte varietà seedless GA si può usare in piena fioritura per migliorare l’allegagione e ottenere grappoli spargoli e con un numero minore di acini mal allegati (acinini). Nella maggior parte dei casi si interviene tra il 90% e 110% di fioritura con dosi ridotte (1-2ppm). Il momento di intervento è quanto mai importante e la percentuale di fioritura va valutata considerando il totale delle caliptre aperte nel vigneto.
L’intervento di GA per l’ingrossamento va effettuato nel periodo che va da fine allegagione ad inizio invaiatura. Gli interventi effettuati precocemente (nei giorni successivi a fine allegagione) hanno una efficacia maggiore mentre interventi tardivi hanno effetti progressivamente minori.
Trattamenti di GA effettuati dall’invaiatura in poi non aumentano le dimensioni della bacca. Nelle varietà seedless le risposte migliori al trattamento con GA si hanno a diametri della bacca inferiori (da 5 a 8mm) mentre nelle varietà con semi la finestra di risposta al trattamento è più ampia (da 8 ad 13-14mm).

Qual è il metodo di distribuzione migliore?
L’uniformità di bagnatura dei grappoli è decisiva per la riuscita dell’intervento con i fitoregolatori. GA (come molti altri fitoregolatori sintetici) ha un’attività localizzata e quindi bisogna essere sicuri di coprire la maggior superficie possibile della bacca.
Gli interventi con GA vanno effettuati a velocità ridotte (3,5-4,5km/ora), concentrando il volume d’acqua sui grappoli. In sistemi di allevamento a tendone volumi d’acqua intorno ai 1200 lt/ha sono generalmente sufficienti a garantire una buona copertura, mentre in sistemi di allevamento a Y i volumi d’acqua necessari aumentano. E’ buona norma calibrare velocità, apertura ugelli e pressione prima dell’intervento con GA verificando visivamente e manualmente la ottimale bagnatura dei grappoli.

In caso di varietà particolarmente sensibili a trattamenti con GA (es. Redglobe) si può decidere di trattare manualmente attraverso l’ausilio di lance per bagnare esclusivamente i grappoli ed evitare la bagnatura dei tralci.
In altre nazioni sono diffuse macchine a basso volume che tramite carica elettrostatica somministrano 60-80 lt/ha senza diminuire l’efficacia del trattamento e concentrando la maggior parte delle goccioline sui grappoli. Il loro costo è giustificato per aziende di grandi dimensioni.

Trattamento con lance

Quali variabili incidono sulla riuscita dell’intervento?
1. Il pH della soluzione contenente GA deve essere acido (pH 4-4,5). La molecola di GA a pH 4 e’ neutra ed ha una migliore capacita di penetrare nella cuticola dell’acino. Approfondite ricerche in California hanno tuttavia dimostrato che l’acidificazione della soluzione comporta un miglioramento dell’assorbimento di GA a basse concentrazioni. Il miglioramento tende a diminuire fino ad annullarsi per concentrazioni di GA superiori a 15ppm.
2. Bagnanti e tensioattivi migliorano la distribuzione della soluzione sulla superficie dell’acino ma la loro aggiunta non è decisiva per la riuscita del trattamento.
3. L’aggiunta di altri prodotti (alghe, concimi fogliari) alla soluzione contenente GA non influenza in alcun modo la riuscita dell’intervento. Dati i volumi di acqua utilizzati e l’importanza del trattamento è preferibile inserire nella soluzione esclusivamente GA e acidificante. In alcune situazioni è utile inserire anche il bagnante.
4. Il 50% di GA viene assorbito dall’acino nella prima ora successiva al trattamento. La velocità di assorbimento diminuisce nelle ore successive fino ad un assorbimento dell’80% 24 ore dopo il trattamento.
L’effetto residuale del GA permane per circa 4-5 giorni dal trattamento. Eventi piovosi nelle ore immediatamente successivi al trattamento diminuiscono l’efficacia del trattamento mentre umidità atmosferiche elevate migliorano l’assorbimento di GA nell’acino.
5. La temperatura è una variabile importante nella riuscita di un trattamento con i fitoregolatori. E’ consigliabile evitare di intervenire con temperature ambientali inferiori a 18C e superiori a 33C anche nelle ore successive al trattamento. La luce non influisce sull’assorbimento di GA quindi il trattamento può essere effettuato indifferentemente nelle ore notturne o diurne.
6. L’impianto deve avere un giusto equilibrio tra carico produttivo e massa fogliare. Le piante devono presentare un buon numero di germogli con crescita attiva. Generalmente impianti molto vigorosi hanno bisogno di concentrazioni minori di GA esogeno mentre impianti meno vigorosi avrebbero bisogno di dosi più elevate. Alti carichi produttivi possono compromettere o diminuire l’efficacia del trattamento.

 

A cura di Michele Melillo - Agriproject e socio di Antesia

Foto di Bartolomeo De Tomaso

 Indicazioni per varietà: si tratta di indicazioni generali e si consiglia sempre l’assistenza
di un tecnico qualificato per la scelta della dose e del momento di trattamento

*La dose fa riferimento a volumi di acqua contenuti tra 1000 e 1500 litri/ha

 

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