Il primo assaggio invernale è ormai alle spalle e ora si prospetta un fine settimana tipicamente autunnale, con piogge diffuse e clima consono al periodo. 
Tra fine novembre ed inizio dicembre l'inverno si farà però sentire; l’alta pressione presente alle latitudini settentrionali attiverà difatti alcune colate d'aria fredda in varie zone d'Europa, garantendo un rapido raffreddamento dei settori centro orientali del continente. Il transito delle perturbazioni atlantiche sul Mediterraneo accenderà una spiccata variabilità con ulteriori nevicate a quote medio-basse.
 

Analisi e previsione 

La temporanea tregua dal maltempo ha regalato qualche spazio sereno in più, anche se non sono mancati deboli piovaschi sparsi - in particolare sulle regioni occidentali - merito di un quadro meteorologico a tratti variabile innescato da una blanda perturbazione in transito. 
Qualche pioggia continuerà ad interessare la Sardegna settentrionale e le aree costiere del medio-basso versante tirrenico. Ampi spazi sereni faranno capolino sul medio-basso adriatico e sulle restanti aree del Mezzogiorno. Torneranno fitti banchi di nebbia sulla Val Padana, lungo le vallate del centro e sulle coste adriatiche, in parziale diradamento diurno.
La depressione sopraggiunta dalla Russia nello scorso weekend, con annesso il nocciolo freddo, è ormai sbilanciata completamente sull'Europa occidentale; tale vortice ciclonico spingerà però verso l’Italia correnti più umide e miti dai quadranti sud-occidentali, un flusso che riporterà le temperature entro i ranghi del periodo o poco oltre. 
Come anticipato si tratterà però solo di una breve parentesi, perché l’evoluzione verso i settori orientali della struttura appena descritta devierà sull'Italia una nuova intensa perturbazione atlantica, che porterà i primi effetti nella giornata di domani, venerdì 23 novembre.
Torneranno fenomeni moderati e diffusi talvolta a sfondo temporalesco, mentre la neve scenderà inizialmente a quote medio-alte sull'arco alpino, ove però imbiancherà in modo convincente oltre i 2000 metri. 

Peggioramento ad iniziare dai settori occidentali

Le nubi raggiungeranno dapprima le regioni nord occidentali e la Toscana settentrionale. Con il passare delle ore le precipitazioni andranno ad estendersi verso la Sardegna ed i settori di Nord Est, lasciando però ancora all’asciutto l’Emilia orientale e la Romagna.
Sul Centro Italia gli addensamenti inizieranno a farsi vedere, ma le prime piogge sono attese solo alle porte del weekend.
 

Fine settimana perturbato 

Il clou del maltempo si concentrerà nella giornata di sabato, quando rovesci intermittenti a tratti intensi raggiungeranno tutto il Settentrione, la Sardegna e le regioni centrali, con particolare riferimento ai versanti tirrenici.
Trattandosi di correnti atlantiche, quindi di aria relativamente più mite ed umida, le temperature subiranno un sensibile incremento portandosi oltre le medie del periodo, con una fase nel complesso decisamente meno invernale. La neve continuerà a scendere solo sulle Alpi e sulle cime più alte dell’Appennino settentrionale, mentre il Centro Sud - più esposto ai flussi delle correnti dai quadranti meridionali - non vedrà la dama bianca.
 

Freddo in vista 

Il vasto anticiclone presente sulla penisola scandinava continua a dirottare colate di masse d'aria molto fredde verso sud, anche se al momento non vanno direttamente a condizionare gli stati centrali del continente, ma solo la Russia europea. Emergono però novità dall’analisi delle ultime emissioni modellistiche, che vedono un maggior coinvolgimento anche dell'Europa nord-orientale, a metà della prossima settimana.
Le dinamiche atmosferiche che verranno ad impostarsi sono molto interessanti, perché se confermate avremo condizioni meteo climatiche decisamente invernali fin nel cuore del Mediterraneo.
Dando uno sguardo all’immagine di copertina si nota difatti un flusso di masse d'aria fredda in discesa dalle alte latitudini. Si tratterà di aria artico marittima, perciò non eccessivamente fredda, (lo zero termico sarà infatti ubicato alla quota di 1300 metri circa) ma i cieli sereni, i bassi livelli di umidità nell’aria e le notti tra le più lunghe dell’anno, daranno origine a estese gelate nelle pianure e valli delle regioni settentrionali.
L’orizzonte previsionale si chiuderà quindi con una fase meteo termicamente in media, ma con ampie escursioni tra le ore diurne e quelle notturne, tipiche condizioni con cieli prettamente sereni.
Il mese di novembre si appresta quindi a chiudere entro i ranghi del periodo, con cieli uggiosi e piogge abbondanti, alternate a gelo e nevicate a quote basse.

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