L'olivo (Olea europaea), come tutte le altre specie arboree da frutto, possiede esigenze nutrizionali particolari. Infatti, per ottenere produzioni di olive soddisfacenti è necessario fornire all'oliveto macro e microelementi utili a garantire il corretto metabolismo vegetale.
Azoto, fosforo e potassio sono i tre principali nutrienti che ogni anno devono essere apportati agli alberi. A questi si aggiungono zolfo, calcio e magnesio, nonché microelementi come manganese, ferro, boro, zinco, rame, molibdeno, cloro e nichel. Elementi che solitamente gli olivi trovano già nel terreno ma che in caso di carenze nutrizionali, individuate anche tramite l'analisi delle foglie, possono essere apportati attraverso concimi specifici.
Di come determinare il fabbisogno nutritivo dell'albero abbiamo scritto in questo articolo. Nel presente invece ci concentreremo sul periodo di concimazione. La concimazione azotata, fosfatica e potassica, deve essere suddivisa in tre momenti: dal germogliamento alla prefioritura, dall'allegagione all'indurimento del nocciolo e da questo fino alla maturazione delle drupe.
In molti si chiedono se la terza concimazione azotata debba essere effettuata prima o dopo la raccolta delle olive. Abbiamo chiesto consiglio a Salvatore Camposeo, professore presso l'Università degli Studi di Bari. "La terza dose di azoto, fosforo e potassio - ha affermato - deve essere somministrata tra l'indurimento del nocciolo e la maturazione delle olive, ordinariamente non dopo. Concimazioni azotate tardive, stimolando lo sviluppo vegetativo, renderebbero meno resistenti gli alberi ai freddi invernali".
(Fonte foto: AgroNotizie®)
Attenzione all'albero ed al contesto
"Per decidere quando somministrare le dosi di concime occorre sempre valutare le esigenze fisiologiche dell'albero, osservando attentamente lo stadio fenologico", sottolinea Camposeo. "Sarebbe meglio evitare di distribuire le tre dosi in soli tre momenti, ma sarebbe auspicabile frazionarle in più interventi, in modo da rendere disponibile il nutrimento in maniera continuativa nel tempo".
Nella scelta del timing di concimazione bisogna poi tenere in considerazione tre variabili: il tipo di concime, la gestione del suolo e l'andamento climatico.
L'azoto è un elemento che viene facilmente lisciviato dalle piogge e volatilizza con altrettanta facilità. Per questo sarebbe meglio prevedere molti piccoli apporti, specialmente se si impiegano prodotti come l'urea. È invece possibile ridurre gli interventi se si impiegano i più efficienti, anche se costosi, prodotti a lenta cessione, che quindi rilasciano lentamente il prodotto nel terreno rendendolo disponibile per più tempo.
Nel caso di impianti inerbiti bisognerebbe poi intervenire con la concimazione evitando i periodi di massimo sviluppo della flora spontanea. Questo per evitare che l'azoto venga intercettato dalle malerbe. Infine occorre prestare attenzione al meteo. Per essere assorbito l'azoto ha bisogno di acqua che tuttavia non deve essere troppo abbondante per evitare problemi di lisciviazione. Nel caso in cui le precipitazioni siano assenti, come spesso accade nei mesi estivi nel Sud Italia, si può optare per una concimazione fogliare.
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