Il ceppo di Fusarium IF23 manifesta azione antagonista attraverso colonizzazione e competizione di spazio e nutrimento che si estrinseca su tre distinti livelli di protezione: nella rizosfera, sulla superficie radicale nei siti d'infezione e all'interno della pianta nei tessuti vascolari. IF23 favorisce la creazione e il mantenimento di suoli soppressivi dove il Fusarium oxysporum patogeno pur essendo presente, vede molto ridotta la sua potenza infettiva e la sua virulenza a causa della competizione e dell'antagonismo in atto.
A tutti i livelli di protezione, il fattore fondamentale rimane l'occupazione degli spazi e la sottrazione dei substrati nutritivi. In più, la presenza fisica nella pianta di Fusarium ipovirulento (o non patogeno), sembra indurre fenomeni di resistenza acquisita, localizzata o anche sistemica, a successivi attacchi di Fusarium patogeni.
L'aspetto fondamentale è che il microrganismo antagonista non è efficace contro infezioni in atto anche se non visibili, poiché il meccanismo d'azione si esplica solo in via preventiva. Occorre quindi applicare il prodotto IF23 nelle fasi iniziali di crescita e sviluppo delle piante, alla semina o trapianto, in vivaio e in serra, per aumentare la "carica buona" nel suolo.
In molti casi è preferibile ripetere l'applicazione anche al momento del trapianto in campo o serra mediante irrorazione superficiale, avendo cura di favorire l'approfondimento del prodotto tramite erpicatura superficiale o facendo seguire abbondanti irrigazioni.
Come avviene per altri prodotti microbiologici l'utilizzo del prodotto IF23 in agricoltura integrata è senza dubbio favorita dalla notevole compatibilità fisica e chimica con prodotti fertilizzanti, insetticidi, erbicidi residuali e addirittura numerosi fungicidi.
Consigliabile quindi la consultazione delle tabelle di compatibilità per capire se il prodotto IF23 può essere utilizzato addirittura nella medesima applicazione con prodotti fitosanitari chimici.
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Fonte: Xeda Italia