Tra i fitofagi emergenti, negli ultimi anni si è riscontrato un notevole aumento delle infestazioni dei tripidi sia in serra che in pieno campo. Si tratta di insetti appartenenti all'ordine dei tisanotteri e sono caratterizzati da un corpo appiattito e allungato (1-2,5 mm) di colore variabile a seconda delle diverse specie. Svolgono una parte del ciclo preimmaginale (fase giovanile) nel substrato di coltura. Le specie più comuni in Italia sono: Frankliniella occidentalis, Thrips tabaci e Heliothrips haemorroidalis (molto più rara), a cui si è recentemente aggiunto il Thrips parvispinus su peperone ed ornamentali. Il danno che producono può essere diretto o indiretto. Infatti con le punture di alimentazione inoculano saliva che deforma o danneggia gli apici vegetativi, le foglie, i fiori ed anche i frutti. Allo stesso tempo possono risultare vettori di importanti virosi.

Per il controllo biologico dei tripidi sono disponibili diversi predatori tra cui spetta un ruolo di primaria importanza a due specie appartenenti alla famiglia degli Anthocoridae (rincoti): Orius laevigatus e O. majusculus.

 

La prima specie è più comune e ha mostrato di possedere le migliori attitudini e una minore suscettibilità alla diapausa. L'adulto di O. laevigatus ha un colore di fondo dal giallastro al bruno, con le ali membranose che alternano aree nere con altre trasparenti e gli occhi tipicamente rossi. La femmina misura circa 3 mm e il maschio è leggermente più piccolo. Il ciclo biologico si svolge attraverso gli stadi di uovo, neanide (3 stadi), ninfa (2 stadi) e adulto. La femmina depone da 1 a 3 uova al giorno, all'interno del tessuto fogliare nella cavità calicina o in prossimità delle nervature sulla pagina inferiore delle foglie. L'uovo schiude dopo 5 giorni e la neanide di I° età è di colore giallo-aranciato e con gli occhi rossi; ogni stadio giovanile dura circa 2-3 giorni, tranne l'ultimo che vive 4-5 giorni.

Lo sviluppo completo impiega circa 3 settimane, ma a basse temperature può impiegare anche di più; la longevità dell'adulto è pari normalmente a 3-4 settimane. L'antocoride ha un regime dietetico fondamentalmente zoofago ma non disdegna di ricorrere alla pollinifagia che gli consente di sopravvivere su colture in fioritura e in assenza di tripidi. Gli adulti predano tutti gli stadi mobili dei tripidi, mentre le neanidi e le ninfe si alimentano soltanto dei corrispondenti stadi giovanili; ricercano tutte le specie di tripidi e grazie all'ampio regime dietetico di cui dispongono possono nutrirsi di altre prede come afidi, ragnetti rossi e uova di lepidotteri e coleotteri. Di solito, la predazione richiede il contatto con la vittima che viene bloccata con le zampe anteriori e successivamente trafitta con il rostro. Spesso uccidono più prede di quelle che in realtà servono per i bisogni alimentari.


O. laevigatus è impiegato da diversi anni per il contenimento dei tripidi; su colture contraddistinte dalla produzione di abbondante quantità di polline (peperone, fragola, gerbera) la specie può essere lanciata precocemente. Le dosi di impiego variano da 1 a 5 predatori/m2 distribuiti in 2-3 lanci alla comparsa dei primi tripidi o, nelle zone a rischio di infestazione, all'apertura dei primi fiori. Gli adulti (o le ninfe) vanno distribuiti direttamente sulla vegetazione in più punti dell'appezzamento.

 

L'Orius è molto mobile e dotato di buona capacità di volo pertanto è in grado di colonizzare rapidamente la vegetazione circostante. O.majusculus è più adatto alle colture come cetriolo, melanzana e floricole o comunque dove i tripidi colpiscono anche altre parti delle piante oltre ai fiori.

 

O.laevigatus (e anche O.majusculus) è confezionato allo stato di adulto o ninfa in barattoli di plastica con pula e vermiculite come materiale disperdente. 

 

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(Fonte: BIOGARD®)