Ogni agricoltore ha l'obbligo di compilare tempestivamente il proprio registro dei trattamenti (digitale o cartaceo), in modo da tenere traccia degli agrofarmaci utilizzati sulle colture. Lo stesso vale per l'impiego dei fertilizzanti, di cui devono essere descritte tipologia e quantità applicata al campo.

 

Si tratta di informazioni che sono poi utili ai soggetti controllori per verificare, durante i sopralluoghi in azienda, la correttezza delle attività svolte dall'agricoltore. In particolare i fitofarmaci, ma anche i fertilizzanti, sono infatti soggetti ad una normativa stringente.

 

Con l'introduzione della nuova Politica Agricola Comune (Pac), tuttavia, gli agricoltori hanno l'obbligo di registrare all'interno del proprio fascicolo aziendale presso il Sistema Informativo Agricolo Nazionale (Sian) tutte queste informazioni. Si tratta di una novità importante, in quanto ad oggi, tali dati, risiedono esclusivamente nei registri aziendali, cartacei oppure digitali, come nel caso di QdC® - Quaderno di Campagna®.

 

L'obbligo dell'invio telematico dei dati, inizialmente previsto per il primo gennaio 2023, è stato fatto slittare di un anno per dare modo a tutti i soggetti coinvolti di prepararsi a questa importante novità. Dal 2024, dunque, tutti gli agricoltori dovranno trasmettere le informazioni su trattamenti e concimazioni al Sian.

 

Come? "Potranno comunicare i trattamenti al Caa di riferimento, che si occuperà di compilare il registro telematico. Oppure si potranno utilizzare degli applicativi che dialogheranno direttamente col Sian o con eventuali altre piattaforme indicate da Agea Coordinamento", spiega Gianluca Cecconi, responsabile pagamenti del Primo Pilastro di Cia - Agricoltori Italiani.

 

Si pongono però due temi: uno legato alla tempestività della compilazione e l'altro invece inerente la conformità dei dati alle disposizioni di legge. In teoria, infatti, il registro dei trattamenti dovrebbe essere compilato entro trenta giorni dall'effettuazione degli stessi. Ma è impensabile che l'agricoltore si rechi al Centro di Assistenza Agricola (Caa) ogni mese.

 

Inoltre potrebbe capitare che l'agricoltore, seppure in buona fede, possa avere intenzione di utilizzare in maniera scorretta un prodotto, esponendosi così a possibili sanzioni. L'impiego di software come QdC® - Quaderno di Campagna®, ovvia a questi problemi, poiché effettua controlli preventivi sulla correttezza del trattamento e invia direttamente al Sian le informazioni (funzionalità disponibile a breve).

 

Una Pac sempre più green

Ma facciamo un passo indietro: qual è il motivo di questo ulteriore obbligo? La nuova Pac ha rimodulato le modalità con cui vengono distribuiti i fondi del Primo Pilastro, suddividendoli in vari strumenti, come i pagamenti diretti, gli Ecoschemi, i pagamenti accoppiati, eccetera. Agli agricoltori che aderiscono a questi strumenti vengono richiesti alcuni impegni, spesso di carattere ambientale, come ad esempio la riduzione d'impiego di prodotti fitosanitari.

 

L'Ecoschema 2 prevede ad esempio il divieto di diserbare l'interfila degli impianti arborei. Mentre l'Ecoschema 5 fa divieto assoluto di utilizzare prodotti diserbanti e pone alcuni limiti all'utilizzo degli altri prodotti per la difesa.

 

Insomma, la trasmissione al Sian dei dati del registro dei trattamenti e delle concimazioni permette all'organismo pagatore di effettuare tutti i controlli necessari per verificare l'adempimento degli obblighi previsti dalla Pac, autorizzando quindi i pagamenti.

 

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