Vogliamo solo documentare con un taglio un po’ vacanziero l’ultima comunicazione dell’Efsa se l’attuale metodologia di valutazione del rischio degli antiparassitari sia sufficientemente protettiva nei confronti dei pipistrelli.
I chirotteri (ordine cui appartengono i pipistrelli) sono infatti una componente importante della biodiversità e le 53 specie sinora segnalate in Europa sono protette da un accordo (Eurobats) tra i paesi membri che hanno riconosciuto il loro ruolo fondamentale. La valutazione del rischio dei trattamenti antiparassitari per i pipistrelli ricade nell’ambito di applicazione della linea guida sui mammiferi e uccelli, ma gli esperti si sono chiesti se questa metodologia, principalmente volta a uccelli, ratti, topi e conigli si possa applicare anche a mammiferi così particolari come i chirotteri. L’analisi della documentazione disponibile ha evidenziato come non sia possibile derivare la tossicità dei contaminanti sui pipistrelli a partire da studi condotti su mammiferi o uccelli: gli studi sinora pubblicati non hanno evidenziato alcuna correlazione tra i vari “end-points” e non hanno permesso di stabilire nessun fattore di conversione tra mammiferi “normali” o uccelli e pipistrelli.
Anche i diversi comportamenti non aiutano: le notevoli energie spese per volare costringono i pipistrelli ad assumere grandi quantità di cibo potenzialmente contaminato, così come l'ingente superficie alare costituita da pelle sottilissima e molto vascolarizzata li rende molto vulnerabili all’esposizione per contatto. L’abitudine di accumulare ingenti quantità di grasso per superare i periodi di inattività li rende particolarmente suscettibili alle sostanze lipofile, così come gli insetticidi neurotossici possono facilmente accecare il loro sonar costringendoli a morire d’inedia.
Tutte queste criticità hanno fatto dichiarare all’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) che l’attuale linea guida per la valutazione del rischio per gli uccelli e i mammiferi non protegge sufficientemente i chirotteri e che dovrà essere messa a punto una metodologia specifica, probabilmente approfittando dell’aggiornamento già programmato per i prossimi anni. Per adesso possiamo solamente suggerire di limitare i trattamenti nelle ore serali, quando i pipistrelli iniziano la loro attività predatoria, e di ridurre al massimo l’utilizzo di sostanze neurotossiche.
Spieghiamo il sottotitolo ai pochi che non hanno mai letto i fumetti di Bob Kane e Bill Finger: Robin, l’assistente di Batman, essendo un pettirosso, è protetto dall’attuale metodologia di valutazione del rischio per gli uccelli, mentre Batman (uomo pipistrello) no.
Approfondimenti per studiosi, addetti ai lavori o semplicemente curiosi
- Efsa Panel on Plant Protection Products and their Residues (PPR), Antonio Hernández-Jerez, Paulien Adriaanse, Annette Aldrich, Philippe Berny, Tamara Coja, Sabine Duquesne, et al. "Scientific statement on the coverage of bats by the current pesticide risk assessment for birds and mammals". Efsa Journal 17, n. 7 (1 July 2019): e05758
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: Agronotizie