Dall'inizio dell'anno le autorità italiane hanno rilasciato 20 provvedimenti in applicazione dell'articolo 53 del regolamento 1107/2009, relativo a “Situazioni di emergenza fitosanitaria”, che cercano di colmare le lacune lasciate dalla scomparsa del bromuro di metile (1,3-dicloropropene sulle orticole, abamectina contro i nematodi galligeni), di rimediare alla cronica scarsità di sostanze attive autorizzate sulle colture minori (ad esempio l'autorizzazione del terbacile nel diserbo della menta) e per migliorare l'arsenale a disposizione per fronteggiare avversità particolarmente dannose (ad esempio il Triciclazolo contro la Piricularia del riso e lo spinetoram contro la Drosophila suzukii).
Non mancano poi gli erbicidi per il riso (propanile, pretilachlor), i trattamenti aerei per la vite (zolfo e rame per le applicazioni l'elicottero) e la quercia da sughero (Bacillus thuringiensis contro i lepidotteri defogliatori), i feromoni per la confusione sessuale sul melo, il ritorno dei benzimidazolici (tiofanate-metile) sulla barbabietola da zucchero e il fitoregolatore paclobutrazolo da utilizzarsi per l'emergenza fitosanitaria che ha colpito simultaneamente melo, pero, pesco, nettarine, susino e vite. Ultimi in ordine di tempo ricordiamo anche il fludioxonil in post raccolta contro la monilia di pesco e susino e l'acibenzolar-S-methyl a dare man forte contro la batteriosi dell'actinidia.
Anche la Spagna, le cui produzioni agricole concorrono direttamente con le nostre, non è rimasta con le mani in mano: nello stesso periodo le “Autorizaciones Excepcionales” rilasciate dal Ministerio de Agricultura, Alimentación y Medio Ambiente sono 30, tra cui alcune sono uguali a quelle rilasciate in Italia. Le “autorizzazioni eccezionali zonali” riguardano acibenzolar-S-methyl contro la batteriosi dell'actinidia, lo spinetoram contro la Drosophila suzukii e il fludioxonil in post raccolta contro Monilia, Rhizopus e Botrytis di pesche nettarine, susine, ciliege e meloni (anche qui ci hanno superato).
Un soccorso alla risicoltura iberica verrà da Quinclorac e da Profoxidim (quest'ultimo addirittura in trattamenti con il mezzo aereo), l'emamectina combatterà il punteruolo rosso (stranamente rimasto a secco in Italia), Aureobasidium pullulans e acibenzolar-S-methyl l'Erwinia amylovora, mentre il tiofanato metile contrasterà il cancro della quercia. E poi diflubenzuron in trattamenti aerei contro le cavallette, dimetoato, spinosad e piretrine ancora contro la Drosophila suzukii, e scusateci se ne abbiamo dimenticato qualcuno.
Siamo veramente sicuri che l'emergenza che il massiccio ricorso alle autorizzazioni eccezionali sta cercando di fronteggiare sia solo di natura fitosanitaria? Oppure è l'indice di problemi nella complessa procedura autorizzativa prevista dal nuovo regolamento 1107/2009?
Con la precedente normativa nazionale il tempo medio di autorizzazione di un formulato era dell'ordine di 2-3 anni, con la procedura zonale la tempistica è in teoria dimezzata (12-18 mesi), ma si deve considerare il fatto che spesso gli Stati membri sono in grado di accettare la domanda solo con 1-2 anni di preavviso, aumentando notevolmente la tempistica totale e il divario tra la richiesta di mezzi fitosanitari e la scarsa offerta disponibile. Il rischio che si cerchino “scorciatoie” più o meno legali è alto, e speriamo che le autorità prendano provvedimenti al più presto.
Per saperne di più
Regolamento (CE) n. 1107/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 ottobre 2009, relativo all’immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari e che abroga le direttive del Consiglio 79/117/CEE e 91/414/CEE
Ministero della Salute. Portale delle autorizzazioni eccezionali
Ministerio de Agricultura, Alimentación y Medio Ambiente Spagnolo. Portale delle autorizzazioni eccezionali