Frutta, verdura e piante ornamentali potrebbero essere insidiate da un nuovo nemico.
Marmorizzata nei toni del grigio e del marrone, lunga da 12 a 17 millimetri, arriva dall’Asia orientale, ovvero da Cina, Corea, Giappone e Taiwan, ma è già sbarcata anche negli Stati Uniti e nell’Europa centrale.
E’ questo l’identikit di Halyomorpha halys, la cimice che ha fatto la sua comparsa per la prima volta in Italia nei dintorni di Modena e di cui sono riportate notizie dettagliate nell’articolo del mensile della Regione Emilia-Romagna, Agricoltura.
Alcuni esemplari di questo parassita esotico sono stati rinvenuti dagli studenti dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia mentre stavano raccogliendo insetti a scopo didattico, e la coordinatrice della ricerca, la Dott.ssa Lara Maistrello del Dipartimento di Scienze della Vita, ha raccontato ad AgroNotizie com’è avvenuta la scoperta della cimice e quali azioni saranno adottate, in collaborazione col Servizio Fitosanitario Regionale dell'Emilia-Romagna, per monitorare la situazione.

Come siete arrivati alla scoperta della cimice?
"Oramai sono 12 anni che insegno in questo Ateneo, in quella che prima era Facoltà di Agraria e che da un anno è stata inglobata nel Dipartimento di Scienze della Vita, e da sempre faccio preparare per scopi didattici agli studenti del mio corso (Entomologia) una scatola entomologica di almeno 30 insetti diversi (non prima di aver insegnato loro le adeguate tecniche di cattura e  preparazione degli insetti), che mi viene consegnata all'esame. Questo è il modo migliore per gli studenti per imparare la materia (come sono fatti e come si distinguono i diversi ordini e famiglie), e allo stesso tempo grazie a questa attività abbiamo in Dipartimento una discreta collezione che, oltre al valore didattico, ha anche valore scientifico".

"Dato che non tutti gli insetti sono di facile determinazione a livello di specie, tramite il Gruppo Modenese di Scienze Naturali (GMSN), una società di appassionati entomologi, organizzatori di Entomodena, che è in contatto con tutti i maggiori specialisti dei diversi gruppi di insetti, ho fatto pervenire gli esemplari dubbi agli specialisti ed è così che un esemplare di cimice, catturato tramite una trappola luminosa presso il centro abitato di Magreta (Mo), lo scorso 13 settembre 2012 dallo studente Simone Berselli, lo scorso aprile è stato identificato dal Dott. Paride Dioli, del Museo di Storia Naturale Morbegno, che è uno dei massimi specialisti a livello internazionale di Pentatomidi, come il primo esemplare di Halyomorpha halys trovato in Italia.
Lo stesso Dioli, moderatore del Forum on-line Natura Mediterraneo, aveva riconosciuto la stessa cimice da alcune fotografie ad alta definizione postate sul sito da alcuni fotonaturalisti, grazie a foto scattate presso abitazioni della zona Sud della città di Modena
".

"A quel punto, appena sono stata contattata dal Dott. Dioli a fine aprile, dopo aver verificato che si trattava di un pest di elevato interesse fitosanitario (è inserito nella lista di allerta dell'Eppo), ne ho dato pronta notizia ai referenti del Servizio Fitosanitario Regionale dell'Emilia Romagna, che hanno prontamente provveduto ad inviare la nota ufficiale alle autorità fitosanitarie europee (e infatti la notizia è stata pubblicata a p. 10 dell'ultimo notiziario Eppo, il n.5)".

 
Un neanide di Halyomorpha halys su foglie di catalpa
Fonte immagine: © Sara Bortolini - Unimore

 

Dove è già diffuso questo insetto?
"Oltre ai Paesi d'origine la cimice è diventata un vero flagello negli Usa, anche perché, nonostante fosse arrivata verosimilmente nel 1996 in Pennsylvania, non venne prontamente identificata come insetto alloctono e quando si accorsero, nel 2001, che si trattava di una cimice di origine cinese, era ormai troppo tardi e si era già abbondantemente propagata".
La diffusione aggiornata negli Usa è riportata nel sito Stop BMSB mentre la distribuzione aggiornata in Europa è riportata nel sito Die marmorierte Baumwanze, Halyomorpha halys, curato dai colleghi svizzeri che per primi nel 2007 hanno trovato la cimice in Europa (anche se poi si è visto che i primi esemplari vennero catturati in Liechteinstein nel 2004). Il sito riporta sulla mappa anche il nostro Formigine, verosimilmente grazie al suddetto notiziario
Eppo".

Il servizio fitosanitario regionale ha affidato a lei il coordinamento del sistema di monitoraggio? In cosa consisterà? Quali aree saranno coperte? 
"Sì, sia a livello urbano, che in ambito agrario. Per individuare quanto e dove fosse diffusa H. halys, subito dopo la scoperta io ho provveduto ad allertare i miei studenti e gli entomologi del GMSN, mentre il Dott. Dioli ha allertato i fotonaturalisti. Inoltre lo studente che per primo ha fatto il ritrovamento ha deciso di dedicarsi al monitoraggio della cimice come argomento della sua tesi di Laurea triennale in Scienze e tecnologie agrarie e degli alimenti.
Considerata la potenziale elevata pericolosità fitosanitaria, in accordo col SFR e con il Consorzio Fitosanitario Provinciale di Modena, si è deciso prontamente di attivare un monitoraggio settimanale su alcune aree agricole della provincia di Modena presso cui era già in atto un monitoraggio per altri eterotteri (tecniche del retino da sfalcio e tree beating). Ad ora tutti i rinvenimenti sono avvenuti presso centri abitati nella zona a sud della città di Modena e sono frutto dell'impegno di studenti, entomologi e fotonaturalisti. Ancora (fortunatamente) non è stata rinvenuta in ambito agrario. Ci stiamo attivando con colleghi americani in merito a sistemi di monitoraggio basati su trappole specifiche per questa cimice, con attrattivi luminosi e chimici
".
 
Ovatura e neanidi di Halyomorpha halys 
© Sara Bortolini - Unimore

Quali sono le colture più a rischio?
"Questa cimice, come tanti Pentatomidi, è assolutamente polifaga (in particolare su Fabacee e Rosacee), con una predilezione per piante arboree e arbustive. Le colture più a rischio sono tutti i frutteti e i vigneti (in Usa è diventata il fitofago chiave di quasi tutti i frutteti negli stati del Midwest in cui è arrivata inizialmente, sostituendosi ai tortricidi... con danni da milioni di dollari negli ultimi anni), ma anche piante ornamentali e alcune ortive e colture in pieno campo (in Usa attacca mais, frumento, fagiolini, pomodoro, peperone, soia, girasole mentre pare che non sia attratta da cucurbitacee e crucifere)".

"Oltre ai danni in ambito agrario è da segnalare il grande fastidio per le persone, dovuto al fatto che nel periodo autunnale queste cimici si aggregano per svernare ed entrano in massa negli edifici (abitazioni, magazzini, garage) suscitando disgusto: come tutte le cimici, se minacciata emette un odore sgradevole. Negli Usa un agricoltore ne ha contate oltre 26000 che si erano recate nel suo stabile per trascorrere l'inverno. A parte il fastidio, non punge l'uomo e non trasmette malattie".

In caso di avvistamento di cimici “sospette” si prega di segnalarlo a: lara.maistrello@unimore.it o mbariselli@regione.emiliaromagna.it

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