Si è svolta oggi, presso la sede accademica, una giornata di studio organizzata dal Comitato consultivo dei Georgofili sui problemi della difesa delle piante.

La crescita degli scambi commerciali aumenta il rischio dell'introduzione nel nostro Paese di organismi nocivi alle piante. Da parte loro, i cambiamenti climatici in atto possono dar luogo a condizioni ambientali che, oltre a esaltare l'aggressività di organismi nocivi già presenti nel territorio, possono favorire l'insediamento di nuove specie, a seguito della modificazione dei loro areali di diffusione e dei loro cicli biologici.

Negli ultimi decenni, organismi nocivi introdotti in Europa e in Italia da zone geografiche anche molto lontane, trovando condizioni ambientali più favorevoli di quelle presenti nel loro areale d'origine (ad esempio per la mancanza di antagonisti), hanno causato danni economici ed ambientali di tale gravità da dare origine a vere e proprie emergenze fitosanitarie, come ad esempio il cancro batterico del kiwi, il punteruolo rosso delle palme, il cinipide del castagno.

Per contrastare il rischio di introduzione e diffusione di organismi potenzialmente pericolosi, vari Paesi hanno messo in atto sistemi di controllo e di quarantena, non sempre pienamente idonei a far fronte alle nuove condizioni create dalla globalizzazione. Da quanto è emerso è pertanto necessaria un'evoluzione normativa e organizzativa del sistema fitosanitario nazionale, per affrontare queste nuove sfide.