Una commerciale nazionale che risponda a criteri di efficienza gestionale e minimizzazione dei costi di struttura. Questa la risposta operativa contenuta nel Piano per la competitività e la modernizzazione delle imprese messo a punto da Confagricoltura per ridurre il peso economico dell’acquisto dei mezzi tecnici sostenuto dalle aziende e per dare più valore alle produzioni agricole attraverso maggior dinamismo nella fase di commercializzazione.
 
Il sistema distributivo dei mezzi tecnici in Italia si compone di una pluralità di operatori: la commercializzazione di 5 milioni di tonnellate di fertilizzanti e di 150 mila tonnellate di agrofarmaci che annualmente vengono utilizzati dalle imprese agricole passa attraverso una rete articolata di oltre 50 Consorzi Agrari attivi, quasi 300 cooperative e oltre 5 mila rivendite private. 
 
In Italia i consumi intermedi (al cui interno sono compresi i mezzi tecnici) incidono sul valore della produzione agricola per quasi il 50%, un peso che negli ultimi 10 anni ha registrato un aumento nei valori assoluti del 30%, contro un livello medio europeo che si è fermato a +20%.
 
Gli obiettivi di 'Futuro Fertile'
La società del progetto “Futuro Fertile”, costituita in forma privata e distinta da Confagricoltura, dispone già di un consolidato know how di commercializzazione dei mezzi tecnici, ha definito e sta implementando accordi strategici per la commercializzazione dei prodotti. Futuro Fertile costituirà svolgerà una importante funzione di coordinamento.
L’obiettivo identificato nel business plan societario prevede un risparmio sul costo d’acquisto dei mezzi tecnici di almeno il 20%.
 
Contestualmente lo scopo della nuova società sarà anche quello di favorire il collocamento delle produzioni delle imprese agricole, cerealicole, proteoleaginose e olivicole nella fase di avvio. Verrà anche promosso lo sviluppo di produzioni agricole a fini agro-energetici, come colza, girasole e soia, cercando di garantire uno sbocco di mercato tramite accordi con imprese dotate dei relativi impianti di produzione energetica. 
 

Il business plan della società prevede, per entrambe le aree strategiche di attività  il coinvolgimento, in 2 anni, di un aggregato di aziende in grado di esprimere circa 350 mila ettari di superficie agricola utilizzabile e di attivare un giro d’affari per una cifra prossima ai 500 milioni di euro, con la prospettiva di ulteriori e più significativi sviluppi.