Tuta absoluta è un lepidottero della famiglia Gelechiidae, ancora incluso nella lista degli organismi da quarantena A1 dell'EPPO (European Plant Protection Organization). Ritenuto originario del Sud America, è stato segnalato per la prima volta in Europa nel 2006 in Spagna e, successivamente nel 2008, in Algeria, Marocco, Francia e Italia, dove è comparso in Sardegna, Sicilia, Liguria, Calabria e Campania.
Morfologia
Adulto:
• Lungo 5-7 mm e con apertura alare di 8-10 mm
• Ali anteriori grigio-argentate e posteriori strette e provviste di bordi frangiati
• Antenne filiformi con anelli scuri e chiari alternati
• L'identificazione della specie è affidata all'esame dell'armatura genitale del maschio
Uovo:
• Colore giallo chiaro appena deposto e arancione scuro alla schiusa
• Lungo 0,30 mm e largo 0,22 mm
Larva:
• Lunga da 0,4 a 8 mm a seconda dello stadio
• Colore da giallo chiaro a grigio scuro (1°stadio); verdastro con una fascia rosata dorsale (2°-4°stadio)
• Presenza, nel capo, di due bande nere, una laterale e una ventrale
Crisalide:
• Lunga da 4 a 5 mm
• Colorazione iniziale verdastra che vira a marrone scuro a maturità
Piante ospiti e ciclo biologico
Solitamente la Tuta absoluta si trova su solanacee coltivate (pomodoro, melanzana, peperone e patata) e spontanee (Solanum, Datura, Nicotiana e Lycium).
L'insetto svolge fino a 10-12 generazioni per anno nelle colture protette. Le uova sono deposte, singolarmente o in piccoli gruppi, con maggiore frequenza sulla pagina superiore delle foglie apicali. Le larve si alimentano a spese delle foglie, del fusto e dei frutti; in caso di elevata infestazione si può verificare il completo disseccamento della pianta. A maturità le larve si incrisalidano prevalentemente al suolo.
Sintomi e danni
L'insetto infesta germogli, foglie, fiori e frutti, con perdite di produzione che possono raggiungere e superare il 70% (si veda foto di apertura dell'articolo). Le larve si alimentano del mesofillo fogliare, rispettando le due epidermidi, e producono delle mine a chiazze irregolari. Nel fusto le larve penetrano a livello dell'ascella delle foglie e dei racemi, dove scavano gallerie, compromettendo lo sviluppo generale della pianta. Attacca preferibilmente frutti immaturi, in genere nella zona del peduncolo al di sotto dei sepali.
Danni indiretti possono inoltre derivare dall'insediamento di patogeni attraverso i tessuti lesionati.
Monitoraggio degli adulti
• Installare trappole a feromone (1-2/ha e non meno di 2/serra) per individuare precocemente il fitofago
• Sostituire il feromone ogni 4-6 settimane
• Rilevare i dati delle catture ogni 7 giorni
• Alle prime catture ispezionare accuratamente la coltura
Misure di profilassi
• Lavorare e disinfestare il terreno prima della semina o del trapianto per contenere le crisalidi
• Impiegare piantine esenti dall'attacco del fitofago
• Isolare quanto piùpossibile la serra, con reti escludi-insetto e doppia porta
• Istallare trappole a feromone sessuale
• Sorvegliare attentamente la coltura, soprattutto se ci sono catture nelle trappole a feromone
• Osservare le foglie e i frutti per il rinvenimento precoce del fitofago
• Allontanare e distruggere tutto il materiale vegetale infestato
• Eliminare i resti della vegetazione subito dopo la fine della coltivazione
Misure di contenimento diretto
Dalle prime catture possono trascorrere 2-3 settimane affinché si riescano ad osservare i primi sintomi sulle piante. Nell'applicazione di una strategia di difesa integrata bisogna tenere conto che:
• allo stato attuale in Italia risultano autorizzati solo alcuni insetticidi a base di clorpirifos, piretrine e olio minerale che possono essere impiegati genericamente contro i lepidotteri;
• alcune sostanze attive autorizzate nei confronti di altri fitofagi in serra possono avere efficacia collaterale nei confronti di Tuta absoluta (es. azadiractina, spinosad, indoxacarb, metaflumizone, Bacillus thuringiensis);
• alcuni insetti ausiliari, quali Nesidiocoris tenuis e Macrolophus caliginosus, dimostrano una spiccata attività predatoria nei confronti delle larve di Tuta absoluta.
Nota tecnica a cura di A cura di: G.Tropea Garzia, E. Buonocore, G.Campo, S. Cataldi.
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Fonte: Di.S.Te.F. - Facoltà di Agraria dell'Università degli Studi di Catania