BTK32 è un insetticida biologico di nuova generazione, attivo per ingestione sugli stadi larvali dei lepidotteri di maggior interesse agricolo, forestale e civile.
Contiene Bacillus thuringensis varietà Kurstaki sierotipo 3A3B ed esplica la sua attività per azione dei cristalli proteici (prototossine) contenuti nella spora del microrganismo. Tale tossina provoca una serie di alterazioni che porta alla paralisi dell’intestino e dei muscoli dell’apparato digerente, per cui l’insetto non può alimentarsi. La morte sopravviene in un tempo variabile da qualche ora sino a 3-5 giorni, per una combinazione di fattori (setticemia, inedia e danno ai tessuti). Tutto ciò si manifesta quando la tossina viene attivata dall’ambiente alcalino che si trova prevalentemente nel mesenterio delle larve di lepidotteri.

Questa elevata specificità d’azione rende BTK32 altamente selettivo verso le api, gli altri insetti utili, pesci, uccelli, mammiferi e assolutamente innocuo per l’uomo. BTK32 è compatibile con la maggior parte degli insetticidi, acaricidi, adesivanti e concimi fogliari.
Il prodotto va impiegato alla prima comparsa delle larve. E’ preferibile operare nel tardo pomeriggio, per minimizzare gli effetti negativi della ventilazione e dei raggi Uv. E’ consigliabile ripetere il trattamento una seconda volta a distanza di 7 - 14 giorni dalla prima applicazione in relazione al grado di infestazione da combattere.

BTK32 è un formulato avente potenza in UI/mg pari a 32.000 ed è conforme al Reg. CEE 2092/91. Tra le colture autorizzate al trattamento con BTK32, oltre alla vite, gli agrumi, il castagno, le pomacee, le drupacee, la vite, l'actinidia, la fragola, il carciofo, l'olivo e numerose colture orticole.

Verifiche sperimentali

Negli anni 1999, 2002, 2003 e 2004 sono state allestite quattro prove parcellari in Romagna, in aree solitamente molto infestate da tignoletta (Lobesia botrana) della vite. Per valutare e confermare le potenzialità del formulato BTK32 è stata confrontata la sua efficacia con quella di prodotti (chimici e microbiologici) già da tempo inseriti nei disciplinari di produzione integrata. Con la diffusione delle tecniche di lotta guidata, l’introduzione del concetto di “soglia di danno” e di formulati commerciali a più ridotto impatto ambientale, si è cercato di razionalizzare gli interventi contro la tignoletta.
Limitando i trattamenti in prima generazione solo nei vigneti molto infestati, si tende a privilegiare gli interventi diretti contro la seconda generazione del fitofago, considerata sicuramente la più dannosa alla coltura.

Nel 1999 e nel 2003, in presenza di infestazioni molto forti (97% e 100% di grappoli attaccati nel testimone), i risultati ottenuti da BTK32 sono stati molto positivi. Il doppio trattamento ha fatto registrare risultati di efficacia paragonabili a quelli ottenuti con gli insetticidi chimici testati (Cascade, Mimic, Laser, Steward).
In tutte le prove, compresa quella del 2002 e 2004 (66% e 70% di grappoli infestati nella tesi non trattata), BTK32 ha raggiunto un contenimento non significativamente differente da quello ottenuto dall’applicazione di Delfin, formulato commerciale di riferimento per tutti i prodotti contenenti Bacillus thuringiensis.
Le prove descritte forniscono indicazioni abbastanza precise sulle potenzialità dell’insetticida utilizzato. Operando in condizioni di forte pressione del fitofago, BTK32, al pari degli altri formulati microbiologici, è stato in grado di assicurare un buon grado di protezione della coltura paragonabile a quella degli insetticidi inseriti nei disciplinari di produzione integrata della regione Emilia-Romagna.