In questo articolo viene data evidenza a un altro aspetto di forte innovazione per migliorare i risultati produttivi e qualitativi delle colture orticole in serra. Si tratta dell'impiego di tecnologie di illuminazione supplementare, che possono essere utili a sopperire a condizioni subottimali di luminosità del periodo autunno vernino e a favorire la completa destagionalizzazione produttiva di alcuni prodotti orticoli.
Attraverso apposite attività sperimentali e dimostrative organizzate presso l'azienda agricola del partner di progetto F.lli Lapietra e presso l'azienda sperimentale La Noria del Ispa-Cnr, sono in corso prove di confronto con diversi spettri di illuminazione supplementare e diverso posizionamento dei corpi luminosi (interlight e toplight), in ambiente controllato, per la definizione delle variabili tecniche ottimali e l'analisi dei costi/benefici basate su informazioni e dati riferibili ad un contesto produttivo reale.
Le prove sono volte non solo a valutare l'efficacia dell'illuminazione supplementare in termini di produzione e qualità delle principali specie orticole di interesse (in particolare Solanacee e Cucurbitacee), ma anche la convenienza economica dell'investimento in tecnologie di illuminazione supplementare, con specifico riferimento alle condizioni di luminosità pugliesi. Queste prove permetteranno inoltre di definire delle linee guida per un corretto utilizzo dell'illuminazione fruibili degli agricoltori.
Prove di confronto con diversi spettri di illuminazione supplementare e diverso posizionamento dei corpi luminosi in ambiente controllato
(Fonte foto: Ispa-Cnr)
Le prove svolte su pomodoro in serra fuori suolo con fertirrigazione controllata sono state allestite con un impianto di illuminazione supplementare a Led a integrazione della luce naturale che ha determinato miglioramenti quantitativi e qualitativi nella produzione.
L'utilizzo di Led consente di scegliere precise lunghezze d'onda della luce emessa, in questo caso rossa (660 nm) e blu (440 nm); mentre di giorno l'occhio umano percepisce appena il contributo della luce artificiale, all'imbrunire la serra cambia aspetto.
Con l'utilizzo di radiazione artificiale, nel campo del rosso e del blu, si è riusciti a incrementare l'attività fotosintetica nel periodo invernale e quindi a ottenere produzioni maggiori e migliori anche dal punto di vista qualitativo, con un contenuto zuccherino più alto e una colorazione della bacca che rimanda alle produzioni del periodo estivo.
Durante l'attività sperimentale è emerso che lo spettro supplementare del rosso lontano non apporta benefici alla coltivazione, ottimizzando così l'aspetto energetico necessario all'impianto.
Il fine ultimo dell'impiego dell'illuminazione aggiuntiva artificiale è permettere agli agricoltori di poter avere produzioni destagionalizzate e quindi maggior reddito, il tutto in modo economicamente sostenibile.
Attualmente sono in corso nuove prove sperimentali e attività dimostrative su pomodoro, cetriolo, carosello e barattiere (due ortaggi tipici pugliesi).
Visita la pagina dedicata a Soilless Go o chiedi maggiori informazioni al contatto: francesco.montesano@ispa.cnr.it
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Fonte: Agronotizie