Introduzione di tecnologie innovative per l'impiego più efficiente delle risorse, innovazione di processi e prodotti, valutazione dei vantaggi economici derivanti dall'adozione di innovazioni e consolidamento della posizione dei prodotti sul mercato: sono questi specifici fabbisogni degli agricoltori di coltivazioni fuorisuolo a cui il progetto Soilless Go - Sostenibilità ambientale, innovazioni di processo e di prodotto per la competitività delle coltivazioni senza suolo in Puglia – Gruppo operativo, vuole dare risposte.

Il progetto prevede molte attività diversificate di studio e in particolare:
  • la creazione di un'area dimostrativa permanente sui sistemi senza suolo innovativi presso l'azienda La Noria dell'Ispa – Cnr di Bari dedicata al collaudo e al trasferimento di tecnologie ai tecnici e alle aziende agricole regionali;
  • lo sviluppo di tecnologie di precisione per la gestione dell'irrigazione e della fertilizzazione nelle coltivazioni senza suolo;
  • l'applicazione di tecnologie di illuminazione supplementare Led per la destagionalizzazione produttiva;
  • lo sviluppo di tecniche senza suolo per la produzione di uva da tavola extra-stagionale;
  • l'introduzione di prodotti innovativi ad alto valore aggiunto per differenziare l'offerta aziendale e cogliere specifiche opportunità del mercato (micro-ortaggi e fiori eduli, ortaggi bio-fortificati ad alto valore nutrizionale, varietà orticole 'locali');
  • il confronto varietale per la selezione di varietà adatte alle colture senza suolo in ambiente mediterraneo;
  • la valutazione del rapporto costi/benefici delle singole innovazioni in relazione alle differenti tipologie aziendali, alla propensione all'investimento e alle condizioni di mercato;
  • definizione di possibili strategie di valorizzazione commerciale dei prodotti ottenuti con sistemi di coltivazione senza suolo.

In questo articolo vengono riportate le valutazioni delle attività dimostrative svolte all'interno della serra dell'azienda sperimentale La Noria per mostrare alcune moderne tecnologie messe a punto nel corso del progetto per ottimizzare alcune coltivazioni in ambiente mediterraneo.

In particolare, è stata recentemente condotta una prova di coltivazione del pomodoro ciliegino senza suolo allevato su perlite, con l'obiettivo di dimostrare la possibilità di automatizzare e razionalizzare completamente la fertirrigazione per mezzo dell'utilizzo di sensori per la misura dello stato idrico e della conducibilità elettrica del substrato. Si tratta di una tecnica che sta suscitando molto interesse negli ultimi anni da parte sia del mondo della ricerca sia tra gli operatori, in quanto è molto intuitiva e di facile applicabilità all'interno di serre già dotate di sistemi irrigui tradizionali.
 
Prova di coltivazione del pomodoro ciliegio senza suolo
Prova di coltivazione del pomodoro ciliegino senza suolo allevato su perlite
(Fonte foto: Ispa-Cnr)

I sensori posti nel substrato all'interno dei contenitori di coltivazione sono in grado di misurare temperatura, contenuto volumetrico di acqua e conducibilità elettrica all'interno del substrato. Si tratta di tre parametri fondamentali per pilotare in maniera automatica l'irrigazione. I sensori sono collegati a nodi wireless che comunicano in maniera continuativa (tecnologia LoRa) con la centralina posta in serra; la centralina a sua volta è connessa tramite un sistema Gprs con il cloud dove i dati vengono processati e, sulla base di un algorismo decisionale messo a punto dai ricercatori del progetto, l'irrigazione viene completamente automatizzata attraverso il controllo delle elettrovalvole dell'impianto di irrigazione.

L'algoritmo messo a punto fa in modo che alle piante venga garantita sempre un'ottimale disponibilità di acqua all'interno del substrato e che si riesca a ottenere un controllo sufficientemente preciso anche della conducibilità elettrica all'interno dei vasi.

Inoltre, nella prova è stata utilizzata acqua salmastra per la preparazione della soluzione nutritiva, in modo da simulare in maniera veritiera quelle che sono le condizioni reali delle aree mediterranee e cioè scarsità di acqua e non di buona qualità. Il sistema sta mostrando finora un'ottima capacità di gestire la fertirrigazione, anche tenendo conto dell'elevato livello di salinità e di accumulo di sali all'interno del substrato.

Visita la pagina dedicata a Soilless Go o chiedi maggiori informazioni al contatto: francesco.montesano@ispa.cnr.it
 
Soilless Go
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