La prima parte del progetto è stata una mappatura per reperire, descrivere e raccogliere centinaia di varietà di antichi olivi sparsi sui territori collinari delle quattro province: successivamente si è provveduto alla valutazione del germoplasma di ogni tipologia di olivo, ovvero alle loro caratteristiche genetiche per definire quali varietà dimostrassero una buona adattabilità al territorio oggetto della ricerca, per produzioni di olio di qualità. Un’altra linea di ricerche ha riguardato la vocazionalità ambientale, che ha permesso di definire le superfici delle quattro province (oltre 23.000 ettari), sulle quali è possibile avviare attività olivicole da reddito con alte probabilità di successo: infine è stata realizzata un’accurata analisi su mercato e strategie di valorizzazione, ricerca che ha messo in evidenza grandi potenzialità per il prodotto olio emiliano, soprattutto se supportato da marchi di qualità.
Il programma dell’evento prevede, dopo i saluti del sindaco di Fiorano Claudio Pistoni e l’introduzione di Giovanni Nigro del Crpv, le relazioni di Andrea Fabbri dell'Università di Parma), Virginia Ughini dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, Tommaso Ganino dell'Università di Parma, Davide Mengozzi dell'Università di Parma, Annalisa Rotondi e Lucia Morrone del Cnr Ibimet Bologna, Franco Spada del Consorzio Dop Brisighella: le conclusioni sono affidate a Giancarlo Cargioli, dirigente dell’assessorato all'Agricoltura della Regione Emilia Romagna.
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Fonte: Crpv